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Uilca, Sammarco: "Garantire i lavoratori di Riscossione Sicilia"

"La Regione e tutta la politica siciliana, non hanno ancora compreso appieno cosa significhi svolgere il servizio della riscossione e l’importanza dell’attività svolta da Riscossione Sicilia”

PALERMO. "La Regione e tutta la politica siciliana, non hanno ancora compreso appieno cosa significhi svolgere il servizio della riscossione e l’importanza dell’attività svolta da Riscossione Sicilia. L’unico obiettivo della Uilca, alla luce degli ultimi avvenimenti politici a cui abbiamo assistito, è quello di garantire il livello occupazionale dei Lavoratori di Riscossione Sicilia”.
Lo ha detto Gino Sammarco, segretario regionale Uilca Sicilia in occasione del Direttivo Regionale del comparto esattoriale. "È chiaro che questa classe politica regionale continua a non dare certezze.  Se avere stabilità significa far aumentare le quote di Equitalia e far gestire loro l’azienda oppure, in altro modo, far transitare i lavoratori in Equitalia, noi della Uilca, siamo pronti ad essere protagonisti ed in prima linea sempre con l’unico pensiero rivolto a chi, ogni giorno, con sacrifici continua a svolgere il proprio compito senza se e senza ma, cioè i lavoratori”.
Durante il consiglio confederale regionale Gino Sammarco aveva già esposto la problematica di instabilità di Riscossione Sicilia e rappresentato il forte disagio dei lavoratori esattoriali siciliani, chiedendo ed ottenendo l'impegno della confederazione Uil sia a livello regionale sia a livello nazionale per portare avanti la battaglia che dia serenità e stabilità ai lavoratori di Riscossione Sicilia."
"Nel frattempo - ha detto Sammarco - siamo costretti ad assistere ad una continua ostilità tra molti rappresentanti politici e l'ex presidente, che attraverso testate giornalistiche e programmi radiotelevisivi contribuiscono a offrire una visione diversa dalla realtà. Molto preoccupanti risultano, a prescindere da tali polemiche, varie dichiarazioni rilasciate da diversi esponenti politici ai media nelle quali si fa riferimento ai notevoli costi del personale (702 lavoratori) ipotizzando “ulteriori sacrifici” e ”contratti di solidarietà”.
Si dimentica che proprio i lavoratori, negli ultimi cinque anni, hanno pagato un prezzo altissimo contribuendo in maniera responsabile, a seguito di decisioni aziendali, ad un sostanzioso contenimento delle spese (i lavoratori prima erano 1500), aspettando ancora oggi, che le promesse riguardanti diritti acquisiti (spettanze arretrate contrattate e delle altre spettanze non ancora pagate) fossero mantenute.
Inoltre sono venuti fuori dei dati, in merito alla riscossione in Sicilia e sul numero eccessivo del personale, contrastanti con quelli di Equitalia. Si vuole evidenziare che Riscossione Sicilia nell’anno 2015 ha riscosso 480 milioni, in media € 94,26 (non 38 €) ad abitante contro i € 148 di Equitalia, In riferimento al numero dei dipendenti, Riscossione Sicilia ha in media un dipendente per ogni 7280 abitanti mentre Equitalia ha in media un dipendente per ogni 6962 abitanti. Se si parla di costi, nell’ultimo bilancio consolidato per Equitalia il personale ha inciso per il 49%, mentre per Riscossione Sicilia per il 43%.
Pertanto, in riferimento al personale, i parametri di cui sopra sono in perfetta linea con quelli di Equitalia. Ogni riferimento riguardo ai maggiori costi sul personale è da considerare superfluo e certamente non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori." "Rimaniamo in attesa - ha concluso Sammarco - che venga nominato immediatamente il nuovo CdA, con il quale poter interloquire e rappresentare che non permetteremo si tocchi la dignità dei lavoratori di Riscossione Sicilia prima che le retribuzioni e le spettanze arretrate."

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