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Il tram, il viadotto e la "promenade": riecco la Mondello del secolo scorso - Foto

PALERMO. Così si fa il tram, come quello di Mondello nel primo Novecento: nel 1911 si firma la concessione dei territori alla società italo belga «les Tramways» e nel 1912 sono già in funzione quattro delle cinque linee previste compresa la più lunga di 14,4 chilometri che collega la Stazione centrale a Mondello. Tutto intorno è una rivoluzione, lo Stabilimento bianco sull’acqua è appena finito, sono aperti i cantieri per la costruzione dei villini liberty, si provvede alla nuova promenade sul lungomare, sarà più bella di Nizza, Les Anglais. Si piantumano gli alberi nei viali, si provvede all’illuminazione elettrica, alla conduttura e fornitura dell’acqua potabile, alla costruzione del viadotto Pallavicino. Mondello è veloce e nasce in poco tempo.

È l’epopea che avvolge il bello del passato, ma la serietà amministrativa è forte: poche conquiste ma solide e veloci nella Palermo primo ’900. E con le foto dei primi passi del tram c’è tutta Mondello e la sua spiaggia nella mostra che si inaugura domani alle 16,30 all’Archivio storico di via Maqueda.

Sono foto d’arte firmate da Eugenio Interguglielmi jr, erano disperse e sono state restaurate dai professori dell’Università di Palermo. Fuori posto per decine di anni, hanno trovato restauro e nuova collocazione per iniziativa del direttore dell’Archivio Storico, Eliana Calandra:

«Potrebbero provenire da un carteggio appartenente ai Lavori pubblici, sono state ritrovate avulse dalla loro collocazione originaria durante una operazione di riordino interno, in pessimo stato di conservazione». Dopo indagini conoscitive per individuare la tecnica fotografica usata, sono state raccolte e restaurate con un complesso intervento a cura di Aurora Modica, del corso di laurea in Conservazione e restauro dei Beni culturali. Per le indagini microbiologiche ha operato il Laboratorio universitario di Biologia e Biotecnologie per i Beni culturali sotto la supervisione e il controllo della Sovrintendenza regionale ai Beni culturali di Palermo. Lavoro di squadra e nuove visioni per lo «Stabilimento bagni visto dalla spiaggia», visto dal mare, gli interni dello Stabilimento, la «Centrale elettrica di Mondello», il «Ponte di via Parrocchia», «La via Pallavicino», «La via della Favorita».

In base alla ricerca del direttore dell’Archivio le immagini sono integrate da una documentazione dell’epoca, «abbiamo individuato e collocato nell’allestimento l’atto originale manoscritto di concessione dei territori di Mondello alla società Les Tramways rogato il 2 gennaio 1911 dal notaio Ferdinando Lionti, ma anche diverse planimetrie delle linee tramviarie. Nel complesso - aggiunge Eliana Calandra - si è cercato di dare alla mostra non solo completezza ma un certo senso di prospettiva avanzata che era nella Mondello originaria, e per usare le parole del visionario ingegnere milanese Luigi Scaglia, che per primo immaginò il futuro di quello che ai tempi era ancora un borgo di pescatori, si è cercato di far esplodere Mondello per farne una delle più belle, più frequentate stazioni balneari del Mediterraneo.

"Chi ha veduto una sola volta questo lembo di paradiso, diceva Scaglia, non può non chiedersi meravigliato come mai esso non sia il ritrovo quotidiano di quanti cercano nella visione del bello ristoro e conforto...".

Tutto per ricordare oggi quello che era scritto nel contratto del 1911 fra l’amministrazione e la Tramways: costruire delle linee tramviarie nella città di Palermo e suoi dintorni e utilizzare i terreni di Mondello e di altri luoghi in vista della formazione di una spiaggia e costruire villini ed altri fabbricati, creare una città di svago. Mondello che diventi una delle più belle e frequentate stazioni balneari del Mediterraneo, fornendola di quando occorre perché «nel comfort vinca le più note stazioni di bagni della Riviera, dell’Adriatico e del Tirreno». E tutto concentrato nel 1912,
l’anno magico di Mondello, «l’anno che segna un momento particolare nella sua storia, un punto di svolta dopo il quale nulla sarebbe stato più lo stesso».

In mostra all’Archivio storico in una sezione di «Mondello 1912» anche ottanta cartoline d’epoca che vengono dagli archivi del collezionista Enrico Di Benedetto, conservati nella Biblioteca comunale di Palermo o appartenenti a collezioni private, come quella di Giulio Perricone.

Alla inaugurazione di domani alle 16.30, con il direttore Calandra il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alla Cultura Andrea Cusimano, gli interventi illustrativi di Maurizio Bruno, Eliana Mauro, Aurora Modica.

La mostra all’Archivio Storico sarà visitabile fino al 15 aprile. Venerdì 18 e sabato 19 marzo dalle 9 alle 18, domenica chiusa. E dal 21 marzo lunedì-venerdì 9-13, mercoledì anche 15,30-18.

L’ingresso è libero, le visite guidate su prenotazione 091-7408762.

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