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Duplice omicidio, il legale della coppia fermata: ancora tutto da chiarire

Carlo Gregoli e Adele Velardo

PALERMO. "Il caso è tutt'altro che pacifico e risolto. E' un classico caso da romanzo giallo. L'apparente consistenza degli indizi a carico contrasta con tutto il resto. In primo luogo l'assenza assoluta di movente. La lite per confini è inesistente e sarebbe veramente pazzesco se così fosse". Lo dice Aldo Caruso, l'avvocato dei coniugi Carlo Gregoli e Adele Velardo accusati di avere ucciso ieri in via Falsomiele Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela.

"La dinamica è tipica di un delitto di mafia - aggiunge Caruso - Stiamo parlando di una famiglia perbene e di incensurati. Lui geometra comunale rispettato, lei possidente assolutamente estranea a certi ambienti. Se io voglio uccidere qualcuno esco da casa con mia moglie in macchina, consumo l'omicidio a dieci metri distanza dalla mia abitazione. Anche la storia della depressione non torna. E' una cosa vecchia del 2012 già curata".

"Anche il supertestimone vede un uomo dallo specchietto retrovisore. E' chiaro che c'è il video e si vede passare le due auto. - conclude -. Può essere che i coniugi hanno visto sparare e sono fuggiti per paura e tacciono per motivi ambientali. Io andrei con molta cautela nel trovare i colpevoli. Quanto si chiudono le indagini così in fretta l'errore giudiziario è dietro l'angolo".

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