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Palermo, l'Amat: presto alle fermate sarà indicato l'orario di arrivo del bus

PALERMO. Ancora troppi ritardi per le linee Amat, ma nel prossimo futuro alla fermata i cittadini potranno sapere tra quanto arriva il prossimo autobus. L’azienda del trasporto pubblico cittadino sta sperimentando il telecontrollo delle vetture.
L’Amat ha diminuito il numero di linee a 58 dalle precedenti 88. Sono state sospese 32 linee. Ma l’azienda del trasporto pubblico cittadino e il Comune di Palermo stanno monitorando le esigenze della città. Il sindaco sta incontrando i rappresentanti delle otto circoscrizioni anche grazie alle numerose segnalazioni dei cittadini. Un esempio è la linea 102 che è tornata a fare capolinea alla stazione centrale.
Per contrastare il fenomeno del portoghesismo, non solo multe, ma anche incentivi per i cittadini a fare abbonamenti. Nel 2015 sono state elevate 13 mila multe in meno dai controllori dell’Amat. Infatti nel 2014 le sanzioni sono state 24 mila mentre nel 2015 sono state undicimila. Un fatto che potrebbe aver incoraggiato i palermitani a essere più diligenti possono essere stati gli sconti nelle tariffe degli abbonamenti. In media ci sono 20 verificatori per turno. I controlli vengono fatti a campione su tutte le linee.
“Per tutelare i nostri verificatori l’azienda ha fatto diverse segnalazioni alla Prefettura per monitorale la violenza e il degrado sugli autobus”, spiegano dall’Amat. A essere presi di mira non solo i controllori ma anche le vetture. “Spesso, soprattutto di notte, alcuni balordi decidono di deturpare le vetture. Anche in questo caso l’Amat segnala le linee e le zone più ‘calde’ alla prefettura e le forze dell’ordine controllano il territorio e anche i mezzi”.
Un altro deterrente al fenomeno del portoghesismo non può essere l’inserimento della storica figura del bigliettaio, come in molti suggeriscono. “Infatti il contratto di categoria non prevede più questa figura, ma soprattutto la spending review di questi anni ha colpito anche le casse dell’azienda partecipata del Comune che non può permettersi di aumentare il personale”, precisano dall’Amat. Ma un concreto deterrente per i passeggeri sprovvisti di regolare tagliando di viaggio potrebbe essere l’aumento delle multe. Tra le novità contenute nella bozza del decreto sui servizi pubblici locali, testo unico attuativo della riforma Madia, che dedica diversi articoli al Trasporto pubblico, figurano multe fino a 200 euro per chi non paga il biglietto, che andrà strisciato ad ogni corsa, rimborso per i viaggiatori dopo 30 minuti di ritardo e più videosorveglianza.
L’altra faccia del moneta della riforma è che per le aziende di trasporto pubblico arriverebbe la stretta su corse cancellate o ritardi, a tutela dei pendolari e di quanti si muovono con i mezzi pubblici. Il diritto al rimborso del biglietti scatta dopo mezz’ora se si tratta di mezzi pubblici cittadini o dopo un’ora se si allarga il raggio a livello locale. A meno che i problemi derivino da scioperi, calamità naturali o altri eventi imprevedibili.

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