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Al Salinas una sala per l'archeologo di Palmira ucciso dall'Isis

PALERMO. Al Museo archeologico «Salinas», la nuova saletta dei sarcofagi fenici della Cannita, scoperti nell'entroterra di Solunto, è intitolata a Khaled al-Asaad, archeologo e curatore del sito archeologico siriano di Palmira, barbaramente trucidato dai terroristi dell'Isis il 18 agosto del 2015. Presenti alla cerimonia l'assessore Carlo Vermiglio, la direttrice del museo, Francesca Spatafora, e Paolo Matthiae.

Il momento è stato inserito tra gli appuntamenti della due giorni intitolata "La minaccia della memoria. Conflitti ideologici e speculazione finanziaria", organizzata dal "Salinas" e dalla "Fondazione Whitaker", che si è conclusa ieri. La Spatafora: "Per la prima volta in Italia un museo - e noi rappresentiamo la più antica istituzione museale pubblica della Sicilia - ha deciso di onorare la memoria di un uomo ucciso per essersi impegnato strenuamente per la salvezza dei reperti che custodiva e per essersi rifiutato di rivelare ai miliziani dove fossero conservate le opere più preziose. Questa dedica vuole anche essere di auspicio per un futuro di pace nel nome del dialogo tra culture, in un luogo dove sono rappresentate le memorie delle tante civiltà mediterranee che hanno contribuito a costruire l'identità complessa del nostro presente".

Dal 2009 il seicentesco complesso monumentale dei padri Filippini, che ospita il Museo archeologico, è alle prese con un integrale lavoro di restauro: a breve si avvieranno i lavori per il nuovo allestimento, rinnovato nelle forme e nei contenuti. Nel frattempo, però, il suo portone non è rimasto chiuso: anzi, per uno di quei paradossi che non risparmiano i beni culturali in Sicilia, ha incassato più di quando tutte le sue sale erano aperte….

Sono state organizzate mostre temporanee, è stata dedicata particolare attenzione a progetti innovativi che parlano i linguaggi della contemporaneità, ed è stato stabilito un feeling con il territorio. Insomma, l'Archeologico si mostra orientato verso il futuro. Speriamo che non sia un futuro troppo lontano…

Immagini di Marco Gullà

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