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Palermo, consegnati beni confiscati a Comune e Forze dell'ordine

PALERMO. Il Direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Umberto Postiglione, nel corso di una cerimonia che si è svolta a Palermo ha consegnato 44 immobili al Comune di Palermo, da destinare all'esigenza abitativa, e 73 immobili all'Agenzia del Demanio da mantenere al patrimonio dello Stato per gli Uffici Giudiziari, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo dei Vigili del Fuoco.

Si tratta di appartamenti ed interi stabili, in alcuni casi appartenuti anche al patrimonio di società confiscate, che, dalla data di consegna, saranno acquisiti al patrimonio pubblico con conseguente contenimento delle spese per fitti passivi da parte dello Stato. "Il messaggio - ha dichiarato Postiglione - è questo: attraverso il patrimonio confiscato alla mafia e l'utilizzo degli stessi da parte degli Uffici dello Stato permettiamo di ridurre fortemente i costi per fitti passivi sostenuti dalle pubbliche amministrazioni, liberando risorse che potranno essere meglio utilizzate sempre per il finanziamento delle forze di Polizia che combattono la mafia". Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il direttore dell'Agenzia del Demanio Sicilia, Stefano Lombardi e altre autorità istituzionali.

Dei 44 beni confiscati consegnati al Comune, 10 sono immobili destinati all'emergenza abitativa e che saranno assegnati entro la fine del mese. Con l'assegnazione di stamani, salgono a 807 i beni sottratti alla mafia e assegnati al Comune di Palermo. Nel corso del 2015, trenta nuovi immobili sono stati destinati all'emergenza abitativa che innalza a 130 la quota complessiva che l'amministrazione spera
di far toccare quota 150 entro la fine di quest'anno. Per quanto riguarda il bando per l'assegnazione di beni ad associazioni, si è aperta la seconda fase e sono 166 i soggetti ammessi e 61 gli immobili per questo bando.

«Il 40% percento del patrimonio confiscato sul territorio nazionale - ha commentato il sindaco Leoluca Orlando - si trova nella provincia di Palermo e di questo il 90% nella nostra città. Da un lato, quindi, emerge un fattore negativo, perchè è evidente di quanto fosse potente in termini finanziari la mafia e dall'altro, emerge un dato ancora più importante sull'impegno dello Stato che ha combattuto e continua a combattere la mafia».

«Il nostro obiettivo - continua il sindaco di Palermo - è quello di passare dalla legalità del diritto alla legalità dei diritti, ma bisogna fare un passo in avanti senza mai abbassare la guardia. Perchè attraverso le confische noi diamo servizi sociali, costruiamo una rete di centri di assistenza  sociale, forniamo la città di scuole e di uffici senza ricorrere ad altri onerosi canoni di locazione, e soprattutto, negli ultimi due anni, abbiamo dato delle concrete risposte all'emergenza abitativa. Perchè è chiaro - conclude - che
prendere una casa prima abitata da un mafioso o da un politico e darla ai senzatetto di Palermo, non è un'azione simbolica ma è
l'azione convinta di questa nuova Amministrazione che garantisce i diritti a chi non ha una casa contro chi violava la legge e il
diritto».

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