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Carabiniere di Palermo ucciso a Carrara, il sindaco: è stata una esecuzione

CARRARA. Centinaia di persone in fila sotto la pioggia per l'ultimo saluto al maresciallo Antonio Taibi, il carabiniere palermitano ucciso mercoledì mattina con un colpo di pistola dal padre di due giovani che aveva fatto arrestare per reati di droga. La camera ardente è stata allestita nella caserma dei carabinieri di Carrara questa mattina dalle 9,30.

La moglie e i due figli hanno ricevuto il cordoglio delle istituzioni, di amici e cittadini. I sindaci di Massa e di Carrara hanno proclamato il lutto cittadino: molte saracinesche sono rimaste abbassate nelle vicinanze della caserma. Sono state interrotte manifestazioni, iniziative culturali e conferenze. In fila anche intere scolaresche e, naturalmente, la classe del figlio piccolo del maresciallo.

"Sono distrutto, oltre che preoccupato, per quella che è sembrata una vera e propria esecuzione. Uso una parola cruda, lo so, ma così è stata. Un'esecuzione di un servitore dello Stato e quindi dei cittadini". Così il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, fuori dalla caserma dei carabinieri dove è allestita la camera ardente per il maresciallo Taibi.

Continua da stamani, incessante, la fila di persone che vuole rendere omaggio al militare. Stamani il quotidiano 'Il Tirreno', nell'edizione di Massa-Carrara, è uscito listato a lutto, un'iniziativa "straordinaria", è stato spiegato, dovuta al fatto che "è stato assassinato brutalmente un carabiniere, e un carabiniere non è mai 'soltanto' una persona: è anche un simbolo. Quando fanno male a un carabiniere fanno male a tutti, perché ledono chi difende le regole della nostra convivenza". Lo stesso simbolo di lutto, oltre che sulla prima pagina dell'edizione locale, è ripetuto anche nelle pagine di cronaca che si occupano del delitto.

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