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Malessere per Fiorello, salta il primo spettacolo a Palermo

Ieri Fiorello si era fatto selfie davanti al teatro Politeama e poi scatti in Vucciria, in via Roma, via Maqueda, davanti alla chiesa di San Domenico e fino al teatro Massimo. Poi li aveva pubblicati su Facebook

PALERMO.  Annullato lo spettacolo «L'Ora del Rosario», in programma questa sera a Palermo, per un malore di Fiorello. «A causa di una severa crisi ipotensiva e tossicosi alimentare dell'artista Rosario Fiorello - spiega la produzione - si comunica che lo spettacolo "L'Ora del Rosario" previsto per stasera, al Teatro Politeama di Palermo, non andrà in scena. L'artista sta seguendo scrupolosamente tutte le cure necessarie per poter andare in scena nelle date del 14 e 15 dicembre, che al momento sono confermate».

«Cari amici Palermitani - scrive l'artista su Facebook -, purtroppo una intossicazione alimentare mi costringe ad annullare lo spettacolo di questa sera "L'Ora Del Rosario". Spero di poter recuperare fisicamente e poter fare gli show di domani e dopodomani. Ovviamente i biglietti saranno rimborsati. Ps: Io spero vivamente di recuperare la data in un prossimo futuro».

Introdotto da un sottofondo di musica ecclesiale che precede l'apertura del sipario, 'L'Ora del Rosario'è lo spettacolo che segna il ritorno in teatro del mattatore. Parlando di sé, Fiorello balla e canta la sua vita da showman nella sigla autoironica che lancia oltre due ore ininterrotte di monologhi, canzoni, gag, duetti d'eccezione e sorprese per il pubblico in platea, che diventa parte dello spettacolo e delle sue improvvisazioni. Con la leggerezza che lo contraddistingue, racconta vizi e virtù del nostro tempo e prende di mira, ad esempio, i social (di cui lui stesso è 'addicted') e l'abitudine di commemorare il caro estinto con frasi retoriche. Scherza anche sul suo testamento e sulla morte, esorcizzando con ironia il trapasso con una puntata molto speciale di 'Porta a Porta'.

Accompagnato sul palco dalla band capitanata dal maestro e tastierista Enrico Cremonesi e composta da Carmelo Isgrò al basso, Rino Di Pace alla batteria e Antonello Corraduzza alle chitarre, Fiorello gioca tra pop e swing con cover e mash-up di canzoni, inventando incontri musicali inediti come quello, esilarante, tra Orietta Berti e Vasco Rossi. Sfoderando le sue qualità canore e il talento innato per le imitazioni, delizia il pubblico con cenni inconfondibili di Zucchero, Ramazzotti, Venditti, Mengoni, Ferro, Negramaro... Ce n'è anche per l'amico di sempre Lorenzo Jovanotti e per la sua 'zeppola'. I Gemelli di Guidonia (Pacifico, Eduardo e Gino Acciarino) cantano a cappella i loro particolarissimi medley a tema. Poi una parentesi di tango porta in scena un bel pezzo inedito scritto e pensato da Cremonesi per Adriano Celentano e rimasto in un cassetto.

Lo showman veste i panni del prete, poi quelli del crooner, dell'uomo qualunque alle prese con dentista, moglie, figlia e una mamma anziana ma tecnologica. Si trasforma in Romeo innamorato (ma non troppo) della sua Giulietta (in una parentesi dedicata a 'Shakespeare era siciliano?' con introduzione di Roberto Giacobbo da 'Voyager') per poi riprendere i toni ecclesiali in un'altalena continua tra sacro (seppure a modo suo) e profano.

Autori dello show, insieme a Fiorello, sono Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia. Ma autori, seppure inconsapevoli, di spunti comici sono anche le persone comuni incontrate per le strade e nei bar delle città che ospitano di volta in volta lo spettacolo. A loro è dedicato un breve film sui titoli di coda, da incorniciare.

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