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Massimo Ciancimino rinviato a giudizio a Bologna per calunnia

BOLOGNA. Massimo Ciancimino è stato rinviato a giudizio a Bologna per calunnia. Il figlio del sindaco di Palermo Vito, imputato nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, avrà un nuovo dibattimento a marzo nel capoluogo emiliano.

Al centro dell'accusa la denuncia fatta nel 2009 da Ciancimino, quando viveva a Bologna: disse di aver subito minacce da una persona, che in seguito avrebbe individuato come Rosario Piraino, agente dell'Aisi. Secondo la sua versione, il 3 luglio 2009 si era presentato a casa sua un uomo, di cui aveva dato una descrizione, a minacciare lui e la famiglia.

Circostanza che, però, non trovò riscontro nelle telecamere installate all'insaputa di Ciancimino fuori dall'abitazione, in seguito ad accertamenti per episodi precedenti, sempre per presunte minacce. Gli atti erano stati trasmessi da Palermo a Bologna, dopo che Ciancimino aveva detto ai pm di aver ricevuto nella casa bolognese una lettera anonima con tre proiettili.

Davanti ai magistrati siciliani aveva identificato l'uomo dei servizi. L'inchiesta per minacce fu mandata verso l'archiviazione dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e poi effettivamente archiviata. Ne nacque l'indagine per calunnia: ieri a rappresentare l'accusa davanti al Gup Bruno Perla, che ha disposto il rinvio a giudizio, il Pm Enrico Cieri.

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