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Il Castello a Mare, simbolo di Palermo tra storia e archeologia

PALERMO. Considerato uno dei monumenti simbolo di Palermo, il Castello a Mare - anticamente conosciuto come “Castrum Inferior” - sorge sotto l’antica imboccatura del porto della Cala.

Da alcuni recenti scavi, pare che la costruzione risalga agli ultimi decenni dell’epoca normanna.

Si parla per la prima volta del Castello a Mare nel “Liber de regno Siciliae” di Ugone Falcando. Originariamente, la struttura era costituita da un “Mastio” turriforme (Torre Mastra) ed era separata dalla città da uno spiazzo piuttosto vasto. Il Castello era caratterizzato da alcune stanze, alloggio per il castellano e la truppa. Accanto al Castello sorgevano due chiese una dedicata dai normanni a San Giovanni Battista, e l'altra costruita in onore di San Pietro la Bagnara.

In continuo cambiamento, il Castello fu sempre soggetto a modifiche per migliorarne la sua capacità difensiva.

Il Castello a Mare ha una storia, da sempre legata ai fatti più salienti della città di Palermo. Fu la residenza preferita dall’imperatore Federico II per i suoi soggiorni in città, e dopo rifugio del vicerè quando scoppiò la rivolta popolare capeggiata da Gianluca Squarcialupo nel 1517.

Fu anche sede del Tribunale della “Santa” Inquisizione spagnola, introdotta in Sicilia fin dal 1487 da Ferdinando d’Aragona. Furono qui costruite le note prigioni sotterranee, e una cappella per i condannati a morte.

Dopo un periodo di lungo abbandono, dal 2006 il complesso architettonico è stato interessato da interventi di scavo e di restauro. Questo ha permesso di scoprire una vera e propria necropoli di età musulmana utilizzata anche nel periodo normanno.

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