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Tragedia alla facoltà di Lettere a Palermo, giovane cade da una terrazza e muore

PALERMO. Uno studente di 19 anni G.D.T. è morto suicida questo pomeriggio a Palermo lanciandosi da una finestra del settimo piano, forse la stessa della facolta' di lettere da cui si suicidò il dottorando Norman Zarcone. Il giovane era al primo anno del corso di Mediazione linguistica. Era entrato nell'aula dove la docente di inglese aveva cominciato la lezione. Dopo un quarto d'ora è successo qualcosa. Forse un messaggio arrivato al cellulare, o un post sul profilo facebook.

Il giovane studente è uscito di corsa. Ha lasciato lo zaino nel davanzale davanti alla finestra del settimo piano e si è lanciato nel vuoto. Nello zaino non c'era nessun biglietto. I carabinieri indagano. La madre della vittima arrivata in facoltà è stata accolta dal rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari. A poco a poco sono arrivati altri parenti e amici del giovane. "E' terribile - raccontano gli studenti - Siamo tristi per quanto è successo. Avevamo appena iniziato a conoscerci. G. era dolce e sensibile. Non riusciremo mai a capire cosa sia successo".

Una telefonata ha avvertito i dipendenti della facoltà di quanto era successo. Ad uno dei segretari è toccato aprire la porta del terrazzo e vedere il corpo del giovane. Il suicidio ha subito richiamato alla mente quello di Zarcone, il dottorando di 27 anni, che si tolse la vita il 13 settembre del 2010, lanciandosi dalla finestra al settimo piano della Facoltà di Lettere a Palermo, morendo sul colpo. "Un suicidio che non è solo frutto della depressione ma è un omicidio di Stato", dissero i suoi genitori a caldo.

Norman aveva lasciato un quaderno dove aveva annotato una sorta di 'testamento spirituale'. Scriveva "la liberta' di pensare e anche la liberta' di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potro' commentarla". La vicenda provocò una scia di polemiche e di prese di posizioni. Su forte volontà di Claudio Zarcone, dipendente regionale in pensione, padre del dottorando fu anche creata una fondazione e a Norman è intestata una rotonda che collega le borgate di Corso dei Mille e Brancaccio.

"Voglio manifestare - dice il rettore - la mia più profonda compassione da padre di una ragazza coetanea di questo nostro studente e da rappresentante della comunità accademica, ed esprimere grande vicinanza alla famiglia per questa tragedia che ancora una volta ci fa riflettere sulla fragilità dei nostri giovani, sulla necessità di sostenerli nel loro percorso umano e di studio, e sul nostro doveroso impegno a dare loro fiducia nel futuro, nel merito, nel pieno soddisfacimento delle loro attese".

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