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Lorefice: "Cari palermitani, arrivo con il cuore pieno di stupore"

Ecco alcuni stralci della lettera inviata dal nuovo arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, al cardinale di Palermo, Paolo Romeo

Mi rivolgo a voi, cari fratelli e sorelle della Chiesa di Palermo, con il cuore ancora pieno di stupore per l' inattesa nomina a vostro Vescovo. Quando il Nunzio apostolico in Italia, mons. Adriano Bernardini, mi ha convocato a Roma per confidarmi la scelta di Papa Francesco, ho immediatamente avvertito il senso della mia inadeguatezza. Ma fissando il Crocifisso che mi stava di fronte ho pensato subito alle parole di Paolo: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4, 13) (...).
Vengo tra voi con il desiderio non di cominciare, ma di proseguire l' ardua ed esaltante giornata di lavoro - già avviata dai miei venerabili predecessori- nella prediletta vigna piantata dal Signore a Palermo. (...)

In questo compito mi sento particolarmente legato a tutti i presbiteri, a me carissimi, ai quali intendo dedicare, nel dialogo franco ele ale, un ascolto attento, alimentato dalla comune obbedienza al Vangelo e dalla condivisione dell' unico pane eucaristico, sacramento di carità e di unità che Gesù ha lasciato come eredità preziosa ai suoi discepoli. Ai diaconi, che saluto nel nome di Cristo servo, desidero porgere l' invito a mantenere vigile l' attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle «periferie umane», con la chiara coscienza di «essere inviata soprattutto per i piccoli, gli umili, i poveri, per quelli ai quali si dà senza sperarne nulla (Lc 6, 34-35), senza poterne ricavare un aumento di potere» (G. Dossetti) (...).
L' assiduo ascolto della Parola di Dio e la frazione del Pane eucaristico ci provocano a camminare insieme. È questo ilsignificato profondo della parola "sinodo": esse redonne e uomini di fede che sanno ascoltarsi reciprocamente per «discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa» (Papa Francesco). Una Chiesa ministeriale sulla scia della proposta cristiana del Beato Pino Puglisi - che la provvidenza del Signore mi ha fatto incontrare e con il quale ho collaborato al Centro Regionale Vocazioni di Sicilia - attenta a promuovere e valorizzare tutte le vocazioni nello stile e nella prassi della diaconia, ovvero del servizio di chi sa di dover sempre scegliere di essere il più piccolo e il servo di tutti. Poiché la condivisione del Vangelo non esclude nessuno, la nostra comunità diocesana promuoverà il dialogo con il mondo della cultura, specialmente con l' Università e con gli altri centri di ricerca e di studio. Prezioso sarà l' apporto della Facoltà Teologica di Sicilia nel mantenere alto il profilo di un confronto serio e arricchente con tutti: con ogni donna e ogni uomo di questa terra che diventa mia, con i fratelli di tutte le confessioni cristiane e di ogni religione. È mia ferma intenzione accogliere tutti, dialogare con tutti.
Ovviamente non possiamo ignorare, come comunità diocesana, la drammatica e dolorosa crisi che i nostri tempi stanno attraversando su più fronti. Contribuiremo a favorire una cultura dell' accoglienza, della legalità, della crescita del bene comune, contro ogni forma di potere oppressivo dell' uomo e del creato, insieme ai responsabili delle istituzioni civili e alle autorità militari, nel rispetto delle competenze e degli spazi di azione propri di ciascuno. (...).
Mentre vi chiedo un anticipo di comprensione e di indulgenza per i miei limiti personali, affido il mio ministero episcopale alla vostra preghiera e all' intercessione di Maria Santissima, di S. Rosalia, del Beato Pino Puglisi, perché la nostra Chiesa «resa salda nella concordia, ricolma di gioia nella passione del Signore nostro e, irremovibilmente certa della sua risurrezione, goda di ogni dono della misericordia divina» (Ignazio di Antiochia).

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