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Porto di Palermo, sequestrato il molo principale: forse per reati ambientali

Si tratta del pontile Vittorio Veneto. Ci sarebbero reati ambientali alla base della decisione presa dalla magistratura

PALERMO. La magistratura sequestra il molo Vittorio Veneto, al porto, quello dove attraccano solitamente le navi da crociera. Reati ambientali, il motivo per cui sarebbe stata presa la misura. Domani a mezzogiorno in prefettura è stata convocata una riunione alla quale parteciperanno tutti i «soggetti» interessati, per capire quali siano le cause di inquinamento che avrebbero fatto muovere gli inquirenti, fino alla decisione di sequestrare l’area.

Il presidente dell’Autorià portuale, l’ingegnere Vincenzo Cannatella, conferma la circostanza. «Sono stato convocato dal prefetto in persona al vertice di lunedì. Mi ha comunicato che c’è un provvedimento di sequestro. La cosa strana, comunque, è che io non ho mai ricevuto nulla. Niente di niente. Nemmeno una lettera. Dunque, non avendo un provvedimento in mano non sono nelle condizioni di fornire elementi più dettagliati».

Qualche mese fa c’era stato un sopralluogo di forze dell’ordine, inquirenti e funzionari dell’agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), proprio al molo Vittorio Veneto, dove c’è il cantiere per la ristrutturazione della stazione marittima. «Siamo stati coinvolti nella fase istruttoria - spiega Francesco Licata di Baucina, direttore dell’Arpa - per effettuare alcuni saggi al molo, che non hanno comunque riguardato l’acqua del mare».

«Forse il provvedimento della magistratura riguarda il cantiere - spiega Cannatella -, peraltro fermo da molto tempo perché abbiamo deciso di bloccarlo dato che l’impresa non si è comportata con rispetto delle norme contrattuali». Quali saranno le conseguenze del sequestro è una delle cose che domani bisognerà verificare al vertice dove saranno presenti anche rappresentanti dell’amministrazione comunale.

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