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Sindacati in piazza a Palermo: “Sbloccare le pensioni per riattivare il mercato del lavoro” - Video

I sindacati hanno incontrato il dirigente della Prefettura Maria Baratta, alla quale hanno presentato la piattaforma da sottoporre al governo in occasione dell'imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità 2016

PALERMO. “Per una città cosi in crisi come Palermo, dove oltre il 60 per cento dei giovani non cerca più una occupazione perché scoraggiato, consentire una maggiore flessibilità in uscita per l’accesso alle pensioni, senza gravare con penalizzazioni e sbloccare cosi il mercato del lavoro, è fondamentale per riavviare l’economia, il governo nazionale ci ascolti”.

L’appello al governo nazionale è stato lanciato da tre segretari Cgil Cisl Uil Palermo, Enzo Campo, Daniela De Luca, Gianni Borrelli, nel corso del sit in unitario che si è svolto stamani davanti la Prefettura di Palermo, al quale hanno partecipato circa in trecento fra lavoratori, disoccupati e pensionati. La mobilitazione nazionale ha lo scopo di sollecitare il governo ad individuare soluzioni adeguate sul tema delle pensioni, con la modifica della riforma Fornero che preveda la flessibilità in uscita, la salvaguardia degli esodati, la tutela del potere di acquisto delle pensioni, la difesa del diritto dei pensionati a vivere con minori disagi e ottenere cosi anche lo sblocco del mercato del lavoro, offrendo nuove opportunità di occupazione ai giovani.

I sindacati hanno incontrato il dirigente della prefettura Maria Baratta, alla quale hanno presentato la piattaforma da sottoporre al governo in occasione dell'imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità 2016. L’impegno della Prefettura è trasmettere le richieste al governo nazionale. Fra i punti la modifica della legge Fornero con il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento; la sostituzione degli attuali requisiti rigidi di pensionamento, consentendo diverse possibilità di uscita anticipata, con 41 anni di contribuzione e senza penalizzazioni.

L’estensione, fino al 2018, della possibilità per le donne di accedere al pensionamento, la settima salvaguardia per gli esodati; lo sviluppo della previdenza complementare, tutto allo scopo di sbloccare il mercato del lavoro a favore dei tanti giovani disoccupati. I presidi hanno preso il via dal 5 ottobre in tutto il territorio nazionale.

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