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Selezione dirigenti al Comune di Palermo, il ministero invia gli ispettori

La notizia comunicata nel corso della risposta ad un question time in commissione Affari costituzionali della Camera. Il ministro Madia: “Approfondiremo la questione”

Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia

PALERMO. Selezione dirigenti al Comune di Palermo sotto la lente dello Stato. Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, dopo le denunce e interrogazioni del M5S ha inviato gli ispettori nel capoluogo isolano per indagare su una vicenda che per i deputati palermitani alla Camera del Movimento presenta numerosissime irregolarità.

La notizia è stata comunicata dal ministro in commissione Affari costituzionali a Montecitorio in occasione della risposta ad un question time formulato da Riccardo Nuti, che al ministro chiedeva precise risposte alle tantissime irregolarità rilevate dai deputati cinquestelle nella procedura seguita dal Comune per reclutare 14 nuovi dirigenti a tempo determinato.

Il ministro ha assicurato che sarà sua cura “procedere, tramite l'ispettorato della Funzione pubblica ad un approfondimento dell'istruttoria avviata, al fine di garantire il rispetto delle normative sul conferimento degli incarichi dirigenziali e l'osservanza del principio di separazione tra indirizzo politico e attività di gestione”.

Sulla vicenda da tempo il Movimento 5 stelle aveva acceso i riflettori: troppe per i deputati le irregolarità, cosa che li ha spinti a indirizzare due interrogazioni al ministro Madia ed Alfano e a presentare esposti all'Anac e alla Procura della Repubblica. Una delle principali irregolarità della vicenda, secondo Nuti, consisterebbe nella modifica apportata al regolamento comunale, che nella fattispecie prevede che a scegliere i vincitori non sia più una commissione ma il primo cittadino in persona, cosa nettamente contraria a quanto previsto dal Tuel (testo unico degli enti locali). Prima vi era invece una regolare commissione tecnica, che assicurava più trasparenza e garanzie procedimentali.

“Sulla vicenda – dice Nuti- ci sono numerosissime altre ombre, confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità”. Dall’Acqua ha, infatti, segnalato in due occasioni che i requisiti richiesti per le singole posizioni offerte rischierebbero 'di apparire personalizzati e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi’, evidenziando altresì la ‘irragionevolezza di alcuni requisiti di accesso’. Un dubbio, questo, sollevato anche dai presidenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Palermo e che sembra confermato dai risultati della selezione.

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