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Palermo, ritrovare la fiducia per evitare la B: cambiare l’allenatore non serve

Sette punti in sette partite non sono tanti ma neppure pochissimi, la classifica è ancora interlocutoria ma l’allarme è già scattato. Il tecnico Iachini in bilico, i tifosi delusi, lo stesso Zamparini ha dichiarato dopo la sconfitta interna contro la

Roma: «Siamo la peggiore squadra del campionato».

Un'affermazione forte che sa tanto di autocritica, considerato che questo Palermo è nato dalle idee e dalle esigenze economiche del presidente.

Doveva essere la stagione del rilancio dopo l'assestamento a centro classifica dello scorso anno ma difficilmente lo sarà. È cominciata presto la corsa alla salvezza, alla ricerca di tre squadre da lasciarsi alle spalle. Carpi, Frosinone e Bologna le principali indiziate. Le due partite vinte all'inizio del campionato contro Genoa e Udinese avevano illuso, il pari interno col Carpi è stato il primo campanello d'allarme.
Poi quattro sconfitte di fila senza gioco e senza idee che hanno messo a nudo la realtà.
Proprio la mancanza di gioco è quello che preoccupa maggiormente. La squadra è fragile in ogni reparto. Debole in attacco perchè Dybala e Belotti sono stati sacrificati alle esigenze del mercato, portando nelle casse del club quaranta milioni.
Manca un vero «regista» di centrocampo perchè Jajalo sta accusando un evidente calo fisico e Maresca non sembra rientrare nei programmi di Iachini per motivi anagrafici. Mancano inoltre difensori affidabili perchè Gonzalez è l'ombra del giocatore dello scorso anno e Munoz non è stato sostituito nel modo opportuno. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: squadra confusa e incapace di applicare la sua migliore arma degli ultimi due anni, ovvero il pressing, l'arma con cui le cosiddette squadre di provincia riescono a battere anche le big del campionato.

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 6 OTTOBRE 2015

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