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Inchieste su vigili urbani assenteisti a Palermo, Orlando difende il comandante

L’inchiesta della procura coinvolge 84 persone. Il M5S fa un appello ai cittadini: «Chiunque abbia sospetti su altri settori deve denunciare»

. «Confermo piena e incondizionata fiducia nei confronti del comandante della polizia municipale di Palermo, Vincenzo Messina». Il sindaco Leoluca Orlando non ci pensa nemmeno a rimuovere Messina, dopo la bufera giudiziaria con 84 fra vigili e impiegati del Coime (di altri 420 si deve ancora vagliare la posizione) coinvolti nell’inchiesta della procura su presunti episodi di assenteismo e di uso «disinvolto» dei badge.

Il parlamentare regionale di Forza Italia e consigliere a Sala delle Lapidi, Giuseppe Milazzo, aveva chiesto la sostituzione del comandante, Perché responsabile del buon andamento del comando. Ma Orlando risponde a tono: «Voglio ricordare che l'indagine in corso è una delle tante che il Comune porta avanti per garantire trasparenza e legalità. Si tratta di un'operazione in corso dal 2013 che ha portato, come con i Tributi, alla scelta di non trasferire il personale per consentire le indagini, in collaborazione con gli inquirenti. Il fatto che la procura abbia delegato al comandante della polizia municipale le indagini dimostra la correttezza dell'operato».

Nessuno ha preso l’iniziativa di chiedere un’audizione del comandante Messina a Sala delle Lapidi. «Non ci sembra opportuno prendere alcuna iniziativa, visto che c’è un’indagine in corso» affermano sia il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, sia il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo. Ma M5S accende i riflettori su altri settori sospetti: «Lo scandalo delle timbrature anomale potrebbe non essere circoscritto solo a via Dogali».

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