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Strage di Capaci, il giorno del ricordo
Mattarella dal bunker: ribellione civile alla oppressione mafiosa

PALERMO. "Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità" aveva detto nel suo discorso di insediamento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, precisando come la lotta alla mafia e alla corruzione fossero "priorità assolute".

E proprio il Capo dello Stato, che nella lotta a cosa nostra ha pagato un prezzo altissimo, perdendo il proprio fratello, Piersanti, ucciso il 6 gennaio del 1980 mentre era presidente della Regione Siciliana, interverrà oggi per la prima volta, in aula bunker, a Palermo, a salutare i tantissimi ragazzi arrivati a Palermo da Europa, Vietnam e Stati Uniti. Quello nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, luogo diventato simbolico nella lotta alla mafia, sarà il momento più istituzionale delle tante iniziative previste nel 23/mo anniversario della strage di Capaci. Qui, dove l'autostrada fu sventrata da quella che venne definita una 'tecnica libanese' utilizzata da cosa nostra, a essere massacrati sono stati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Anche quest'anno, su iniziativa del Miur e della Fondazione Falcone, la memoria si rinnova nel presente, con le testimonianze che a partire dalle 9 si alterneranno fino a mezzogiorno. Oltre al Capo dello Stato, a intervenire sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, che era stato giudice a latere nel maxiprocesso contro la mafia e che aveva partecipato alla stesura della monumentale sentenza che inflisse oltre 2600 anni di reclusione. Con loro il Guardasigilli, Andrea Orlando, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Maria Sabelli, il presidente dell'associazione nazionale Partigiani d'Italia, Carlo Smuraglia e la professoressa Maria Falcone.

Oltre alla cerimonia istituzionale nell'aula bunker, saranno circa 40 mila i ragazzi che affolleranno sette piazze in tutta Italia, da Milano a Corleone, per ricordare con incontri, cartelloni e spettacoli il sacrificio di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Nel pomeriggio gli studenti parteciperanno a Palermo ai due cortei che, dopo essere partiti da via D'Amelio e dall'aula bunker, confluiranno davanti all'Albero Falcone dove, alle 17.58, l'ora dell'attentato, saranno intonate con una tromba le note del silenzio.

STUDENTI IN SETTE PIAZZE. È un no alla mafia sempre più "globale" quello che ogni 23 maggio viene scandito da migliaia di studenti a Palermo e quest'anno, a ribadirlo, sono arrivati anche giovani dal Vietnam e dagli Stati Uniti. Oltre 15 mila oggi comporranno il serpentone colorato del corteo di slogan contro Cosa nostra che arriverà ai piedi dell'albero Falcone di Palermo, in occasione dell'anniversario delle stragi di Capaci. E quest'anno, a rendere più corale quel "no", 23 anni dopo il massacro che uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, saranno sette piazze d'Italia, da Milano a Corleone. Oltre 40 mila gli studenti coinvolti per trasformare il ricordo sofferto e privato dei familiari delle vittime di mafia in reazione pubblica. Una risposta nel segno di quell'hashtag #PalermoChiamaItalia lanciato da Miur e Fondazione Falcone contro l'isolamento a cui fu costretto in vita quel giudice coraggioso e solitario che portò alla sbarra 475 tra boss e picciotti della mafia nel più grande processo d'Italia.

Il collegamento, in diretta Rai, avverrà dalla stessa aula bunker, dove sarà presente il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Dal teatro Parenti di Milano interverranno Nando dalla Chiesa (figlio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre 1982, e presidente onorario di Libera) e Franco la Torre (figlio di Pio La Torre, ucciso il 30 aprile 1982, e presidente di Flare - Freedom, Legality and Right in Europe). Nel segno della memoria il collegamento da Gattatico (Reggio Emilia) dove da Casa Cervi, luogo simbolo della Resistenza, parlerà Margherita Asta, che nella strage di Pizzolungo (Trapani) del 2 aprile 1985 ha perso la madre e i suoi due fratelli. A Firenze, dove nel 1993 c'è stata la strage di via dei Georgofili, ci sarà dallo stadio Ridolfi la testimonianza di Betta Caponnetto, vedova del giudice famoso per essere stato il padre del pool antimafia di Palermo. La quarta città coinvolta è Napoli, con piazza del Municipio, che dal 1997 ospita un albero dedicato al giudice Falcone e una lapide in ricordo di tutte le vittime del 1992. Qui il coro giovanile del San Carlo canterà "I Cento Passi". Dall'istituto "R. Piria" di Rosarno, luogo simbolo di migrazioni e riscatto, sarà collegata Adriana Musella, figlia di Gennaro Musella, ucciso dalla 'Ndrangheta il 3 maggio 1982. Infine toccherà alla Sicilia, con Corleone, diventata, da storica capitale della mafia, luogo di rinascita civile. A intervenire sarà Daniele Marannano, presidente dell'associazione AddioPizzo. A queste sei piazze si aggiungeranno, oltre a Palermo, dove gli studenti saranno suddivisi tra Piazza Politeama e il Teatro Massimo, diversi Comuni della provincia che stanno organizzando iniziative, dibattiti e cortei, in memoria della strage del 23 maggio 1992. Tra questi ci sono Partinico, Caccamo, Capaci.

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