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La vedova Montinaro: pretendiamo la verità

Tina, vedova di Antonio Montinaro, agente della scorta di Falcone

PALERMO. "Pretendiamo la verità. Non dimenticherò mai la telefonata al 113 per avere notizie. Mi sono sentita mancare il respiro. E ancora oggi, quando ne parlo, succede la stessa cosa".

Lo ha detto, intervistata a Voci del Mattino, Radio 1, Tina, vedova di Antonio Montinaro, agente della scorta a Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci. "Certe cose non passano mai, - ha aggiunto - non si riesce a dimenticarle. E forse io non ho voglia di dimenticare, perché tenendo sempre vivo questo ricordo faccio sì che anche gli altri ricordino. Il giorno dell'attentato, mio marito aveva giocato con i bambini, perché lui era un giocherellone".

"Poi, bello come il sole, se ne è andato in servizio e non l'ho più visto - ha affermato -. Antonio è morto per il nostro Stato, per il suo Stato, ha dato la vita per un uomo dello Stato e dallo Stato ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Non voglio dire che siamo al punto di partenza, perché altrimenti io stessa mi sentirei sconfitta, però devono cambiare ancora tante e tante cose e tante verità devono venire fuori. Noi cerchiamo la verità. Vogliamo la verità".

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