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Caserma nell'ex covo di Riina, Alfano: "Mafiosi ladri di futuro"

PALERMO. "Lo Stato ha vinto e la mafia perde. Ne è prova il fatto che l'ultimo covo del boss Totò Riina ospita ora una caserma dei carabinieri". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Palermo per inaugurare la nuova caserma dei Carabinieri che ha sede nella casa confiscata al boss Totò Riina.

"Grazie all'Arma per avere destinato questa casa - ha aggiunto - alla sicurezza della città e della nostra terra e per averla dedicata ai due sottufficiali morti durante la strage in cui perse la vita il giudice Rocco Chinnici".


"I mafiosi non sono solo degli assassini, ma sono anche ladri di futuro, speranza e di bellissime parole del nostro vocabolario come onore, famiglia e rispetto". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Palermo per l'inaugurazione di una caserma dei Carabinieri nell'ex casa, confiscata, del boss Totò Riina.

"Come fa a parlare di onore chi uccide - ha aggiunto - o di rispetto chi fa inginocchiare un commerciante per chiedergli il pizzo". "Noi - ha concluso - vogliamo riprenderci il senso di queste parole".

Alfano ha poi ricordato le leggi approvate dal Parlamento contro la mafia come quella sul carcere duro e sulle confische ai patrimoni mafiosi.

"La lotta alla mafia sia una priorità assoluta". Lo ha detto il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata, Tullio Del Sette, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della nuova stazione dei carabinieri di Palermo nel rione Uditore.

La caserma, che si trova nella villa utilizzata come covo da Totò Riina, è intitolata al maresciallo Mario Trapassi e all'appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato Rocco Chinnici che furono uccisi nella strage del 29 luglio 1983. Il generale Tullio Del Sette ha poi sottolineato l'impegno costante dell'Arma "nella lotta alla criminalità organizzata per l'affermazione della legalità", ricordando il tributo di sangue versato dal generale Dalla Chiesa e da Rocco Chinnici, e dai tanti agenti e militari morti "nella battaglia contro cosa nostra mentre compivano il proprio dovere".

IL SINDACO LEOLUCA ORLANDO. "Esprimo gratitudine all'Arma dei carabinieri per l'impegno quotidiano profuso contro cosa nostra e per il colpo durissimo inferto il 15 gennaio 1993 con l'arresto da parte del boss Riina, evento che ha cambiato i connotati della nostra realtà". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlandor, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della nuova stazione dei carabinieri.

Il sindaco ha poi ricordato la ricorrenza, oggi, dell'uccisione di Aldo Moro e di Giuseppe Impastato. Sono presenti, tra gli altri, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, e Umberto Postiglione, direttore dell'agenzia nazionale dei beni confiscati. Alla cerimonia ci sono anche tanti studenti delle scuole elementari e medie di Palermo, Buttitta, Setti Carraro e Bernini.

 

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