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Vertice al Comune, dubbi sul futuro di Villa Giulia

Al settore Città storica convocata una riunione per procedere col ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro

PALERMO. Quel cartello di sequestro preventivo appeso alla ringhiera in ferro battuto appare come una lettera scarlatta per il Comune, condannato alla vergogna e al dolore. Ieri è stata una nuova giornata di sigilli e di ingresso sbarrato a Villa Giulia, prima «villa pubblica» della città, balzata in questi giorni ai doveri della cronaca per incuria e degrado.

Dopo il lungo ponte del Primo Maggio tutte le attenzioni sono state rivolte alla riunione convocata in tutta fretta dal settore Città storica. Obiettivo: ricorrere al Tribunale del Riesame per la revoca, quantomeno parziale, del sequestro che il gip Antonio Gristina, su richiesta del pm Ennio Petrigni, ha firmato nei giorni scorsi confermando l’apertura di un procedimento contro ignoti per i reati di danneggiamento e furto. Una riunione i cui sviluppi, però, sono rimasti top secret.

Nessuna parola dal vicesindaco Emilio Arcuri impegnato in una serie di incontri-fiume. Telefono che squilla a vuoto anche quello del dirigente comunale Nicola Di Bartolomeo.

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