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Chiffon e cappelli: la moda strizza l'occhio agli anni Cinquanta

PALERMO. Le immagini più glamour degli anni Cinquanta raccontano di corse su auto cabrio lungo la costa di Saint Tropez o Montecarlo, con i capelli al vento ed abiti con gonne ampie e giacchini corti, come quelli di Grace Kelly, o ancora di Audrey Hepburn in Vacanze romane, in giro sulla Vespa.

Questo stile e questi accorgimenti di semplice eleganza, si ritrovano in Parosh, marchio nato nel 1985 dalla mano stilista Paolo Rossello, di La Spezia ma cresciuto professionalmente tra Firenze e Bologna. Dopo una fase di geniale rielaborazione di capi «second hand», oggi, è una linea total-look contemporaneo che non conosce la stagionalità. La curiosità e la scoperta caratterizzano le sue collezioni che si rinnovano attraverso il gioco delle ricombinazioni infinite. Parosh, quindi come ama dire Rossello «è gusto “fusion” per tessuti di alta qualità e per recupero della sobrietà della forma senza rinunciare al dettaglio prezioso».

Tra le sue sostenitrici siciliane c'è Loredana Natalè, nel settore della moda da quando aveva vent’anni e che da trenta lo ha presentato alle sue clienti ed amiche palermitane ed è stato subito amore. «L'ho sposato, commercialmente all’inizio della mia carriera - sottolinea la Natalè – ed il mio ultimo punto vendita di via Gaetano Daita, 42 l'ho dedicato quasi interamente al suo marchio perché è ironico, moderno ed elegante, riesce sempre a non essere banale con i suoi colori brillanti e unici. Veste tutte le donne dalle giovanissime alle ottantenni e si potrebbe fare una mostra con tutti i suoi capi che, dopo decenni, sono ancora validi. La scorsa settimana, ho proprio incontrato ad un ricevimento una signora che indossava un abito di 5 anni fa ed era attualissima».

Un marchio quindi che incontra il gusto di chi non vuole cambiare a tutti i costi inseguendo la moda: «Il pensiero che ho maturato rispetto alle tendenze, infatti – aggiunge la Natalè - è il non essere di tendenza. Oggi, che tutti propongono tutto, la cosa più importante è non copiare ma adattare gli abiti e gli accessori alla propria persona. La gonna a palloncino, ad esempio, è molto carina ma se indossata da una donna che non ha la vita sottile è orrenda. La gonna lunga proposta da tutti sta bene solo alle alte. Potrei continuare all'infinito ma, in sintesi, si deve cercare di esseri eleganti. E l'eleganza è sobrietà. Sicuramente ogni donna, se attenta, riesce a cambiare e adattare le proposte nuove, divertendosi e amandosi. Questo vale per i capelli, per il trucco, per i gioielli e per tutto quello che ci accompagna nel quotidiano». La collezione Primavera/Estate 2015 di Parosh è «un treno che attraversa tre decenni, dal rigore dell’eleganza del dopoguerra alla leggerezza ed alla libertà hippie».

A fare la parte del leone gli ampi volumi anni 50 in tessuti leggeri e semitrasparenti, cotoni e chiffon stampati a macro fiori. Ha anche una linea completa di accessori e tra i must c'è il cappello, apprezzato anche da Claudia Failla, amica di Loredana Natalè e cliente da quando aveva 17 anni. Oggi che è moglie e mamma, continua a ritagliarsi dei momenti dedicati alla passione per la moda. «Il mio lavoro di architetto – spiega Failla - mi porta in giro per i cantieri per cui è necessario un abbigliamento pratico e sobrio ma quando l'occasione lo consente, mi piace completare le mie mise con un cappello che per me rappresenta un tocco di eleganza particolare».

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