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Mazzetta da 100mila euro, arrestato Helg: denunciato dalla vittima. Guarda i video

Sarebbe stato arrestato mentre intascava una tangente, a denunciarlo un commerciante

PALERMO.  Manca solo la colonna sonora del  Padrino, mirabile pezzo di Nino Rota, a fare da sottofondo  all'eloquente intercettazione registrata dalle microspie dei  carabinieri, delle richieste di pizzo di Roberto Helg,  presidente della Camera di Commercio di Palermo e vicepresidente  della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo,  finito in manette per estorsione aggravata. Proprio lui che  della lotta contro il racket e l'usura era stato uno degli  alfieri, promuovendo tra gli associati protocolli di legalità e  sportelli anti pizzo.     «La royalty... dal 7 noi passiamo al 10... quindi tu hai un  risparmio... (...) Ne paghi 110 di aumento, dal 7 al 10... Cento  sono quelli che dobbiamo dare... Tu hai un risparmio di 104 mila  440... E sei dentro, al dieci», dice Helg alla vittima, Santi  Palazzolo, titolare di una notissima pasticceria che ha proprio  allo scalo palermitano uno dei suoi punti vendita più avviati.  Il commerciante aveva chiesto la proroga del contratto di  affitto del locale che gestisce al «Falcone-Borsellino», scaduto  a febbraio.

Il Cda della Gesap avrebbe dovuto riunirsi oggi per  decidere se applicare la clausola che prevede il rinnovo  triennale o fare una gara per affidare ad altri l'immobile.  Palazzolo, non avendo avuto risposta alla richiesta di  rinnovo, era andato dal presidente di Confcommercio, di diritto  vice della Gesap e membro autorevole del cda. E lui gli aveva  chiesto in cambio 100mila euro, assicurandogli che gli avrebbe  fatto risparmiare dei soldi. Il rinnovo, infatti, avrebbe potuto  prevedere pure un ribasso del canone di affitto. «Quindi praticamente quello che dovrei dare io in più sono  questi centomila euro... », risponde la vittima. «Di cui io ho  ottenuto anche 50 lunedì, prima del consiglio... Gli altri, 10  mila al mese. Ho detto che ne rispondo io, mi farà un assegno e  'm'u tegnu sarbatù (lo tengo conservato ndr) e poi a marzo  aprile in modo che ti organizzi con comodità, questo è il  quadro...», aggiunge Helg.  Ad ascoltare la proposta c'erano però i carabinieri ai quali  Palazzolo si era rivolto venerdì scorso, il giorno dopo  l'incontro con il presidente. E quando gli investigatori, che  l'avevano imbottito di microspie, sono arrivati, hanno trovato  sul tavolo una busta con 30mila euro in contanti e in tasca a  Helg un assegno a garanzia di 70mila euro. L'indagato, che a  breve compirà 79 anni, è stato arrestato in flagranza.

E dopo  qualche ora in carcere si sono presentati i magistrati: i pm  Luca Battineri e Claudia Ferrari, l'aggiunto Dino Petralia e il  procuratore Franco Lo Voi. Helg ha provato a negare, finchè un  investigatore l'ha informato che avevano registrato tutto. A  quel punto ha ammesso, ma non solo. Ai pm avrebbe disegnato un  quadro di corruzione sistematica che è ora il vero oggetto  dell'inchiesta. Da alcuni passi della conversazione sembra che  il presidente di Confcommercio parli anche a nome di altri. È  su questo aspetto ora gli investigatori cercano di far luce.  Anche attraverso le indagini patrimoniali che potrebbero far  vedere se sui conti di Helg siano transitate altre somme  sospette.

«Ci sono vittime che denunciano», sottolinea soddisfatto Lo Voi che smentisce, però, il coinvolgimento di altri  nell'inchiesta. Intanto la Camera di Commercio ha revocato  d'urgenza a Helg l'incarico di presidente, idem la Gesap.  Entrambe hanno annunciato che si costituiranno parte civile al  processo. La Procura stasera invierà al gip la richiesta di  convalida dell'arresto in flagranza. Il giudice, entro 48 ore  dall'istanza, dovrà fissare l'udienza. Helg, invece, dovrà  trovarsi un legale, visto che quello di Confcommercio, Fabio  Lanfranca, ha rinunciato al mandato. «È incompatibile con il  mio ruolo di legale di Confcommercio Palermo e con la scelta di  assistere le vittime di estorsione che ho fatto molti anni fa»,  ha detto.

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