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L'omicidio del medico in discoteca, interrogato un giovane. Fiaccolata a San Cataldo

PALERMO. Interrogato un giovane al comando provinciale dei carabinieri in piazza Verdi. Potrebbe essere uno dei giovani coinvolto nella rissa di venerdì notte in cui è rimasto ucciso Aldo Naro, il medico di 25 anni, ucciso con un calcio alla nuca all'interno della discoteca Goa di Palermo.

Ieri l'autopsia eseguita dal professore Paolo Procaccianti all’istituto di Medicina Legale ha accertato che il decesso del giovane di San Cataldo è avvenuto per un’emorragia cerebrale. A provocarla un colpo ricevuto alla nuca sferrato al giovane medico. Pare un calcio. Sono state passati al setaccio le immagini riprese dalle telecamere piazzate dentro la discoteca e il cerchio si sta stringendo attorno ad alcuni ragazzi. Uno di loro è sentito da alcune ore in caserma dagli investigatori che stanno indagando sull’omicidio.

Aiutati dai titolari della discoteca, i militari dell'Arma hanno visionato i filmati ripresi dalle 26 telecamere poste nel locale e hanno ascoltato decine di testimoni. La vittima è figlio di un colonnello dei carabinieri. Dopo gli esami eseguiti dal professore Paolo Procaccianti dell'istituto di Medicina legale, è stata disposta la consegna della salma ai familiari.

Intanto amministratori e i cittadini di San Cataldo, paese d'origine della famiglia Naro, sfilano per il corso principale con una fiaccolata in ricordo del ragazzo, che si era laureato in medicina lo scorso luglio e stava per cominciare la specializzazione in cardiologia. I funerali saranno celebrati martedì alle 16, nella parrocchia di Sant'Alberto Magno, proprio a San Cataldo.

Su Facebook la sorella Maria Chiara e gli amici non si danno pace. "Ti prego dammi la forza, un angelo è andato in cielo e il male degli uomini è qui con noi. Per favore pregate per lui, troppo dolore ho visto nella sua morte, per favore ricordatelo per la sua allegria. Ci manchi tanto non c'è più famiglia senza te", scrive la sorella, dando l'annuncio dei funerali. Sul web il dolore di chi lo conosceva è immenso. Ma anche la rabbia "Maledetti, per sempre maledetti", scrive Stefania.

E ancora: "Non ci sono parole per descrivere l'amarezza e la rabbia per quello che ti è successo", commenta Angelo. "I buttafuori in quella situazione dov'erano? Vogliamo giustizia", scrive Gianmarco. Cordoglio anche dal sindaco di San Cataldo, Giampiero Modaffari, e dal presidente del consiglio comunale Roberta Naro.

 

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