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Inchiesta antimafia, sospeso il consigliere del Megafono arrestato

PALERMO. Giuseppe Faraone è stato sospeso dal Consiglio comunale. Si tratta dell’esponente del Megafono è finito in carcere con l’accusa di tentata estorsione, nell’ambito dell’inchiesta antimafia «Apocalisse 2», sfociata in 27 ordini di custodia cautelare.

Il provvedimento di sospensione ope legis è stato adottato dopo che la presidenza di Sala delle Lapidi aveva ricevuto una comunicazione dalla prefettura. Secondo l’interpretazione che viene fornita, la legislazione regionale non prevederebbe, in casi del genere, l’istituto della surroga, che consentirebbe di ripescare il primo dei non eletti della lista di Faraone (Amo Palermo) alle elezioni del 2012. Fino a che un provvedimento della magistratura o una sentenza non avrà disposto diversamente, Faraone non farà più parte del Consiglio, che continuerà così a riunirsi e a funzionare con 49 componenti anziché con 50.

Giuseppe Faraone, accusato di avere fatto da mediatore tra un boss e un imprenditore per una richiesta di pizzo, due giorni fa si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio davanti al giudice delle indagini preliminari Luigi Petrucci. Il suo legale ha chiesto al Gip di concedere gli arresti domiciliari al consigliere, che soffrirebbe di una grave forma di asma. Il magistrato si è riservato di decidere.

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