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Giustizia, il viceministro Costa: "Ridurre i tempi morti nei processi"

«Non dobbiamo interpretare il processo come un complesso meccanico di ingranaggi e lo dico in riferimento al tema della prescrizione. È l'uomo al centro di questo tema. Occorre contenere i tempi morti nei processi prima di pensare a una soluzione diversa del problema, c'è un disordine normativo sotto gli occhi di tutti», ha detto

PALERMO. «Non dobbiamo interpretare il processo come un complesso meccanico di ingranaggi e lo dico in riferimento al tema della prescrizione. È l'uomo al centro di questo tema. Occorre contenere i tempi morti nei processi prima di pensare a una soluzione diversa del problema, c'è un disordine normativo sotto gli occhi di tutti». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Enrico Costa, intervenendo a Palermo alla seconda giornata dell'inaugurazione dell'anno giudiziario degli avvocati penalisti.

«Dovremmo avere maggiore cautela quando viene individuata una nuova fattispecie penale - ha aggiunto- Apprezzo molto lo spirito non ideologico con il quale operano le camere penali, bisogna cercare di comprendere le conseguenze per il cittadino di una norma. Il nostro sistema è portato all'auto correzione, attraverso l'appello e i rimedi interni; se interveniamo sulla prescrizione senza ridurre i tempi morti della giustizia, continuiamo ad allungare i tempi dei processi. Inoltre, va considerato che un rinvio a giudizio o una sentenza di primo grado sono un marchio difficile da eliminare nel tessuto sociale. Il nostro sistema che dà dignità all'auto correzione non può contemplare interventi così dilatati nel tempo».

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