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Richieste per tre milioni, il flop del microcredito

Non decolla il sistema di prestiti e agevolazioni per famiglie e anziani: inutilizzato il 75% dei fondi. Scende in campo la Cisl

PALERMO. Avviato oltre due anni fa in pompa magna, per offrire una stampella alle famiglie in difficoltà momentanea, non è riuscito a decollare pienamente, utilizzando solo un quarto delle risorse messe a disposizione dalla Regione. Il microcredito in Sicilia ha bisogno di un po’ di ossigeno e per rilanciare questa ricetta anticrisi per le famiglie scende in campo in città e a Trapani la Cisl, con le sue strutture distribuite capillarmente sul territorio.

Dal prossimo mese di marzo, infatti, il sindacato fornirà informazioni e accompagnerà nel percorso coloro che vogliono accedere al microcredito, la speciale forma di prestito finanziato da Unicredit e circuito Banche credito cooperativo e garantito da un fondo etico regionale. Un aiuto concreto per le famiglie, che in un periodo di crisi non riescono ad affrontare le spese di tutti i giorni, le più necessarie, da un’emergenza sanitaria allo studio dei figli, a lavori nella propria abitazione.

Si tratta di pensionati, lavoratori con redditi bassi, famiglie che vivono con la cassa integrazione o l’assegno di disoccupazione, imprese familiari in difficoltà, con un Isee entro i 18 mila euro. Finora i prestiti concessi in oltre due anni di attivazione, dal febbraio 2012 al primo semestre 2014, sono stati soltanto 609 in tutta la Sicilia, per un totale di 3 milioni e 120 mila euro e di questi il 25% a Palermo.

Lo stanziamento iniziale della Regione, che interviene garantendo l’80% del prestito, ammontava a 12 milioni di euro, quindi resta disponibile il 75% dei fondi. Per fare il punto dello strumento creditizio in favore delle famiglie e offrire le prime informazioni agli operatori della Cisl, che saranno concretamente coinvolti, si è svolto un incontro nella sede del Cral del Banco di Sicilia. Si tratta di «un aiuto per le famiglie che sono in difficoltà economica, persone che non riescono a uscire fuori da un sistema che a poco a poco tende a schiacciarle», spiega Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani.

«In un momento così difficile in cui cresce la povertà nelle nostre città — aggiunge — per le famiglie in condizioni di disagio economico e per le piccole imprese familiari, poter contare su un piccolo prestito che possa consentire il pagamento di spese necessarie e non rinviabili, crediamo sia davvero utile e importante». La somma erogate da Unicredit e dal circuito Banche di Credito Cooperativo va da un minimo di mille a un massimo di 7 mila euro, con la restituzione da 24 a 60 mesi. Tutto ad un tasso che è circa la metà di quello applicato dalle banche.

«È importante aprire un confronto su questo tema, aiutando e orientando le famiglie nella maniera più rispondente ai loro bisogni», aggiunge il direttore della Caritas, Sergio Mattaliano. «Riteniamo che questo sia uno strumento fondamentale per venire incontro al territorio in difficoltà — spiega Giovanni Chelo, regional manager Unicredit e presidente Abi Sicilia —. Finora il tasso di insolvenza è stato del 17%, non altissimo ma al disopra della media».

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