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Acqua a Palermo, stangata in bolletta

Bollette più salate del 18 per cento. Consumatori sul piede di guerra. Ma l’Amap si smarca: «La decisione è del commissario straordinario dell’Ato 1»

PALERMO. La notizia arriva come una bastonata tra capo e collo. Di «vero salasso», parlano le associazioni dei consumatori. Una decisione che peggiora la già condizione di precarietà delle famiglie, messe in ginocchio dalla morsa della crisi. L’acqua che sgorga dai rubinetti sarà più cara del 18 per cento. Lo comunica l’Amap in una nota inviata, nel primo pomeriggio di ieri, agli organi di stampa.
«Una decisione che fa capo al commissario straordinario liquidatore dell’Ato 1», tende subito a precisare l’azienda partecipata. La delibera porta la data del 23 maggio dell’anno scorso in applicazione della decisione dell’Aeegsi (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) che ha approvato gli aumenti delle tariffe del servizio idrico integrato a livello nazionale. Rincari che serviranno anche per finanziare 4,5 miliardi di investimenti per infrastrutture e miglioramento dei servizi. Ma che a Palermo suona come una doppia beffa se si pensa che in Italia l’aggiornamento medio delle tariffe rispetto, all'anno precedente, risulta essere del +3,9% nel 2014 e del +4,8% nel 2015.
«L’aumento - spiega Michele Carabillò, responsabile dell’ufficio commerciale di Amap - ammonta al 9 per cento, con decorrenza dal primo gennaio del 2014. Più un ulteriore 9 per cento a partire da quest’anno. L’Amap ha provveduto all’adeguamento delle tariffe, con effetto retroattivo e ha iniziato a emettere le fatture applicando gli incrementi tariffari». Oltre 20 mila quelle già inviate sino a questo momento su un totale di oltre 100 mila utenze.

«Ventimila brutte notizie già giunte nelle case dei palermitani senza alcun avvertimento - spiega Lillo Vizzini di Federcosumatori -. Una stangata di cui le famiglie avrebbero fatto volentieri a meno. L’approvazione della delibera da parte dell'Autorità risale a ottobre 2014. Eppure la società, non ha fatto trapelare nulla. Non c’è stata alcuna comunicazione preventiva. È impensabile. Non si può pretendere, ora, il recupero tariffario 2014 in una unica soluzione.

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