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Riforma del catasto, Confedilizia: fino al 100% di tasse in più

Il dato emerge da uno studio illustrato alla presentazione del Coordinamento interassociativo. «Gli immobili utilizzati solo come bancomat, serve più equità»

PALERMO. La riforma del catasto porterà ad una crescita della tassazione sugli immobili in città e provincia dal 100% a salire. E non andrebbe certo meglio negli altri comuni siciliani, secondo le stime di Confedilizia Palermo. Un altro salasso potrebbe quindi colpire entro qualche tempo i proprietari di immobili: fra cinque anni, infatti, la riforma dovrebbe vedere la luce dopo che l’Agenzia delle entrate avrà messo mano alla revisione di quasi 65 milioni di immobili (anche se sarà seguito un metodo a campione). Ma la nuova era delle valutazioni «causerà effetti negativi e recessivi anche nella compravendita», così come sottolineato ieri a Palazzo dei Normanni nel corso della presentazione del Coordinamento interassociativo per la riforma del catasto per la provincia di Palermo, composto dalle 15 organizzazioni Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria, Consiglio nazionale del notariato e Fiaip. «Prevediamo che la riforma genererà un grosso peso sulla tassazione delle case - ha detto il coordinatore Roberto Feo di Confedilizia - siamo molto preoccupati, ma monitoreremo il lavoro dell’Agenzia a cui sottoporremo le nostre ricerche sul territorio».

Il nuovo catasto valuterà il valore patrimoniale e il reddito lordo di ogni unità immobiliare: sino ad oggi si aveva un catasto dei redditi, in futuro sarà anche un catasto dei valori patrimoniali. Per determinare questi valori non si userà più il numero di vani ma i metri quadrati.

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