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Anche a Palermo bancari in piazza - Video

A quindici mesi di distanza, oggi tornano a incrociare le braccia i lavoratori bancari, impegnati nella spinosa vertenza del rinnovo contrattuale con l'Abi, l'associazione che raggruppa le banche e il mondo della finanza. Palermo è una delle quattro piazze scelte in Italia per il sit in, insieme a Milano, Roma e Ravenna.
Nel capoluogo concentramento a partire dalle 9,30 in piazza Verdi e non c'è stato nessun corteo. Per l'utenza impegnata nei pagamenti ed operazioni di fine mese (a Palermo ad esempio domani scade il saldo della Tari 2014 in unica soluzione) si annunciano i conseguenti disagi: il 31 ottobre del 2013 - data del primo sciopero della vertenza che si trascina da allora - l'adesione fu «altissima», oltre il 90% secondo i sindacati.
Lo sciopero interessa in tutta la Sicilia circa 15 mila lavoratori, che fino a una quindicina di anni fa erano 27 mila. «L'Abi - dicono i sindacati - non vuol riconoscere alcun incremento economico al nostro lavoro e destrutturare l'area contrattuale, per rendere più facile l'esternalizzazione».
Nei giorni scorsi era intervenuta l'Abi sostenendo che invece «il cosiddetto ”personale più rilevante” percepisce in media 245 mila euro, gli amministratori delegati 703 mila». L'Abi ha più volte sottolineato nelle trattative il quadro economico difficile con una «caduta della redditività del settore» e l'innovazione tecnologica. Le banche mirano così a un accordo che miri al recupero della redditività e produttività di gruppo con la tutela di salari e occupazione.

Interviste a Massimo Masi, segretario generale Uica - Antonio Li Causi, Unità sindacale Sicilia

 

Immagini di Salvo Militello

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