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Di Matteo all'Ars: la politica ha perso capacità di denuncia - Video

"In passato ho ricevuto proposte di candidature, ma in quel momento ho pensato di non accettare"

PALERMO. "La politica dovrebbe recuperare la capacità di denuncia e l'etica della responsabilità che ha perso. C'è stato un tempo in cui con una relazione di minoranza nel '76 l'Antimafia denunciava con nomi e cognomi le infiltrazioni mafiose nella politica quando quei nomi non erano iscritti nei rapporti di polizia e nelle inchieste della magistratura". Così il pm Nino Di Matteo in conferenza stampa dopo l'incontro con la commissione regionale Antimafia a Palazzo dei Normanni.

Di Matteo ha aggiunto: "Se un politico durante una campagna elettorale si mostra amico di un mafioso, se lo mette sotto braccio nella via centrale del paese, certamente non ha commesso un reato, ma a mio parere accanto alla responsabilità penale certi comportamenti dovrebbero essere colpiti da responsabilità politica. La politica deve escludere chi accetta il dialogo con i mafiosi".

Corruzione dilagante. "In Italia - ha detto il pm - la corruzione è dilagante e il sistema repressivo è insufficiente. Solo poche decine, secondo i dati del ministero, sono i soggetti condannati per corruzione". "Questo che cosa significa - ha proseguito - che in Italia la corruzione non esiste? O che l'attuale sistema legislativo anti-corruzione è insufficiente? Credo che la realtà sia proprio che il sistema non funziona. E al di là degli annunci fino a quando non si mette mano a questo, la corruzione rimarrà dilagante".

"Conflitto di attribuzione solo a Palermo". Per il pm Nino Di Matteo "la decisione del Presidente della Repubblica di sollevare un conflitto di attribuzione" nei confronti della Procura di Palermo in relazione all'attività di intercettazione telefonica "è stata una iniziativa molto forte". Parlando con i cronisti ha aggiunto che rispetto "a un presupposto identico in altre situazioni d'indagine che riguardavano le Procure di Firenze e Milano che avevano intercettazioni sul Capo dello Stato, il conflitto di attribuzione non è stato sollevato". "E' un dato di fatto e questo era il senso della lettera inviata ieri alla manifestazione di scorta civica, per dire grazie ai tanti cittadini vicini all'azione della magistratura", ha aggiunto il pm.

"Ho rifiutato proposte di candidature politiche". "In passato ho ricevuto proposte di candidature, ma in quel momento ho pensato di non accettare". Così il pm Nino Di Matteo ai cronisti che gli hanno chiesto se sia tentato di entrare in politica.

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