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Procura di Palermo, ricorso di Lari e Lo Forte

«Lo Voi non ha i titoli, la sua nomina va annullata»: i capi delle Dda di Caltanissetta e Messina si rivolgono al Tar del Lazio

PALERMO.  Ecco i ricorsi: Sergio Lari e Guido Lo Forte si affidano allo stesso avvocato, Giuseppe Naccarato di Roma, per chiedere al Tar del Lazio l’annullamento della nomina di Francesco Lo Voi come procuratore della Repubblica di Palermo.

Chiedono anche la sospensiva e dunque di impedire a Lo Voi di continuare a svolgere il proprio ruolo, sostenendo di essere assistiti dalla fondatezza giuridica delle loro pretese (una maggiore anzianità e un maggior numero di titoli professionali) e dal pericolo che, se Lo Voi rimanesse procuratore, i loro diritti potrebbero essere pregiudicati. Ma su questo punto, dato che Lo Voi si è insediato in gran fretta, il 30 dicembre scorso, è difficile che il tribunale amministrativo possa di fatto decapitare l’ufficio inquirente.

Nessun commento da parte dei due ricorrenti, che sono procuratori distrettuali dal 2008 a Caltanissetta (Lari) e a Messina (Lo Forte). Entrambi, nei giorni immediatamente successivi alla nomina del candidato della corrente moderata di Magistratura indipendente, avevano espresso, parlando con colleghi e amici, profonda amarezza, perché ritenevano di avere più diritto di Lo Voi alla nomina: non solo per l’età e l’anzianità di carriera, di una decina d’anni maggiori rispetto all’attuale procuratore, ma anche perché entrambi, oltre a guidare Direzioni distrettuali antimafia, erano stati procuratori aggiunti a Palermo; Lari nei primi anni ’90 fu anche capo della Procura di Trapani e, subito dopo, componente del Csm.

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