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Ritorno al cinema per lo storico Golden, venerdì primo film

Scelta in controtendenza: debutto con il colossal «Exodus». Il presidente Anec Peria: «In città 1,4 milioni di spettatori l’anno»

PALERMO. Se il colossal di Ridley Scott, «Exodus», troverà le sale chiuse nel mondo arabo, per alcune inesattezze bibliche che conterrebbe, a Palermo avrà aperte, anzi ri-aperte, le porte del cinema-teatro Golden, 1032 posti, chiuso al cinema dal maggio 2013: venerdì, alle 16.30, il primo spettacolo.

Il cine-teatro Golden, inaugurato nel 1957, ha rappresentato una delle sale più innovative in Italia dal punto di vista tecnologico con il suo impianto stereofonico, il maxi schermo da 26 metri: il Golden, infatti, è stato il primo cinema a usare il formato cinerama, con la proiezione de «La conquista del west» di John Ford nel 1962. Ha ospitato celebrità dell'avanspettacolo, è diventato un punto di riferimento per la cultura musicale: sul suo palco si sono esibiti anche Mina e Celentano.

L'ultimo periodo della sala di via Terrasanta è stato altalenante: infatti dopo i sette anni di gestione affidata ad Andrea Peria, conclusi nel 2011, con film e concerti sold out e per tutti i gusti - dai Negramaro a Merola - il Golden e il Jolly sono stati affidati ad Alessio Mangano, figlio di Mario, uno dei quattro fratelli Mangano che per anni si sono «divisi» il Golden, l'Astoria (Giulio), il Fiamma (Mariny), e il superstite King (Susanna). Alessio, strada facendo, perde il Jolly, trasformato in teatro da Gianni Nanfa, mantiene il Golden, fin quando non decide di farsi da parte e di passare la mano ai fratelli Fontana che puntano tutto sul teatro. Attualmente è «Quintarte» di Massimo Sigillò Massara, ad occuparsene.

E adesso la svolta, quella di ritornare anche cinema. La sfida l'ha raccolta Eugenio Siviglia, che gestisce anche la Multisala Politeama. Mario Mangano è di pochissime parole: «Sì, ritorniamo al cinema, parli con Siviglia». Siviglia: «Ancora non so dirle il nome della nuova società, sentiamoci domani». Gli strappi al massimo che «la sala sarà dotata di un videoproiettore digitale di ultima generazione, e non sarà affatto complicato convivere con il teatro. Gestiremo la più ampia struttura di Palermo».
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