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Niente stipendi, sciopero al call center «4U» di Palermo

Da tre mesi i dipendenti non percepiscono soldi. Dopo l’ennesimo vertice a vuoto i sindacati alzano la posta: lunedì la serrata

PALERMO. Corda tesa tra i sindacati e il call center 4U: niente stipendi, dal prossimo lunedì sarà sciopero. Tutti i buoni propositi registrati all’indomani dell’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per 130 lavoratori, che solo la Fistel Cisl non ha siglato, sembrano adesso svaniti. Da tre mesi i lavoratori non percepiscono lo stipendio. Troppo, per tenere bassi i toni della vertenza, a tal punto che Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni hanno proclamato lo sciopero, il secondo dall’inizio dell’anno. Un gesto che non sarà isolato, perché, dopo avere incrociato le braccia, le sigle sindacali si riuniranno in assemblea con i lavoratori per decidere eventuali altre azioni di lotta.

Lo scorso 2 gennaio era stato proclamato il primo sciopero, poi trasformato in stato di agitazione, per rivendicare le mensilità arretrate di novembre, dicembre e tredicesima, per un totale di circa 1 milione di euro. La protesta di lunedì sarà sostenuta da un presidio che sarà organizzato davanti alla sede dell’azienda, in via Ettore Majorana, traversa di via Ugo La Malfa, dalle 9 alle 14.
«Chiediamo il pagamento delle tre mensilità arretrate. L’azienda ci ha chiesto di lavorare fino al 31 gennaio senza stipendi. Ma i lavoratori sono molto preoccupati», dice Francesco Brugnone, Rsu della Slc Cgil palermitana. I sindacati vanno avanti a grandi passi, visto che i lavoratori, nel corso dell’ultima assemblea dello scorso 7 gennaio, hanno alzato disco verde per proseguire con le azioni di lotta. «Dal primo novembre - aggiunge Brugnone - l’azienda ha messo in cassa integrazione 130 dipendenti a rotazione. E veniamo da due anni di contratti di solidarietà in deroga. Secondo 4U, nella nostra sede c’è un esubero di 12.600 ore di lavoro, pari a circa 140 persone».

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