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Palermo, per la Biennale: mille artisti da tutto il mondo

PALERMO. Dopo il successo del suo debutto nel 2013, con 814 opere esposte e settecento artisti provenienti da cinquanta Paesi del mondo, la Biennale d’Arte Internazionale di Palermo, creata da EA Editore e patrocinata dal MiBAC e dalla Regione Siciliana (Assessorato regionale dei Beni Culturali e delle Identità Siciliane), si prepara alla sua seconda edizione del 2015 con moltissime novità, a partire dalle nuove sedi che ospiteranno l’evento.

Il percorso espositivo si arricchisce infatti di due prestigiose location, che vanno ad aggiungersi al Loggiato di San Bartolomeo e al Teatro Politeama, già protagonisti della prima edizione: il Complesso Museale Reale Albergo delle Povere, che sarà sede dell’allestimento speciale Biennale di Palermo ArteExpo, e l’esclusivo Palazzo Sant’Elia, indiscusso punto di riferimento artistico internazionale che ospiterà gli artisti provenienti dall'estero, alcuni maestri italiani e la mostra “Mario Sironi illustrazione, pittura, grande decorazione”,

curata da Estemio Serri e promossa da EA Editore e da Edizioni Cinquantasei Bologna. L'esposizione accoglie ben 80 opere dell'artista, realizzate tra il 1915 e il 1961; sarà visitabile dall'11 al 25 gennaio. Il catalogo con testi di Andrea Sironi-Straußwald, Claudio Spadoni ed Estemio Serri è edito da EA Editore ed Edizioni 56 di Bologna.

Inoltre, per gli artisti partecipanti alla 2ª Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, EA Editore mette in palio ben 10.000,00 euro per i primi classificati, rispettivamente nelle sezioni scultura e pittura, più una monografia di 100 pagine in tiratura di 1.000 copie in premio al primo classificato della sezione fotografia. Saranno i visitatori, più una giuria composta da esperti d’arte, a decidere i vincitori, esprimendo un voto agli artisti preferiti per ciascuna sezione.

Quest'anno, il comitato scientifico, presieduto dal professore Paolo Levi, con la direzione dell’editore Sandro Serradifalco, ha selezionato, tra le oltre 7.000 richieste di partecipazione, quasi 1.000 artisti da tutto il mondo. Una Biennale osservata da illustri critici.

“La Biennale di Palermo è l’unica a cui io ho dato la mia attenzione, dopo quella di Venezia – afferma il professore Vittorio Sgarbi - è la Biennale di Palermo. Il mio compito in questa biennale è di continuare a osservare, di approfondire, di stabilire se alcuni artisti potranno avere qualche certezza per il futuro. Ho ritenuto di essere l'osservatore dei rifugiati dell'arte, accolti nella Biennale di Palermo, nella convinzione che ognuno abbia diritto alla creatività. Ora, questo può anche essere esperito con altri strumenti, ma quello che io ho scelto, e dove c'è un metodo e un impegno che mi sembra molto rispettabile, anche in tempi in cui non ci sono più finanziamenti pubblici e quindi assistenze di Assessorati o altro che non fanno più l'attività che facevano un tempo, è la Biennale di Palermo che io ho seguito fin qui. La Biennale di Palermo è ispirata a quella veneziana del 2011 e continua il mio impegno di allora, cioè quello di osservare un campione molto ampio di artisti, condizione che ritrovo pienamente in questa iniziativa di Serradifalco. Quindi mi auguro che per gli artisti, al di là del mio gusto, ci sia la possibilità di farsi conoscere, di affermarsi e di trovare nelle diverse variazioni della loro ricerca una possibilità di esistenza, perché il tema di questa biennale è il tentativo di esistere piuttosto che essere fuori gioco. Perché la Biennale di Palermo è la Biennale della libertà, non è dei critici ma degli artisti. E siccome alla Biennale di Palermo gli artisti sono tanti, esprimere una realtà così vasta è un compito che non è soltanto del critico ma di chi vuole rappresentare una realtà multiforme e varia. Nel caso di Palermo, io sono un uomo che vede, il cui nome può essere vantaggioso o utile per un artista, ma l'artista intanto è visto da molti ed esiste, e la sua esistenza è il dato primario, di quello che bisogna tutelare e difendere in nome del diritto alla creatività”.

Ad aprire e chiudere l’edizione 2015 saranno i due critici d’arte più amati dal pubblico italiano, Paolo Levi e Vittorio Sgarbi. Per il gran finale al Teatro Politeama, il 25 gennaio, ci sarà un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica: il concerto del grande Gino Paoli accompagnato dal celebre pianista jazz Danilo Rea. Piero Chiambretti presenterà la cerimonia di premiazione.

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