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Sorrentino: resto a Palermo, non ho mai chiesto di andar via - Video

Il portiere: "La trattativa col Bologna c’è stata ed è stata chiusa, il presidente ha detto no e va bene così"

PALERMO. Stefano Sorrentino resta al Palermo, almeno fino ad ora. Il portiere rosanero, cercato da tante società tra cui il Bologna, è stato categorico oggi in sala stampa, ribadendo quello che era emerso ieri in tarda sera: "Il presidente l’ha stoppata - dice Sorrentino in sala stampa - da qui a fine gennaio ce ne possono essere altre. La trattativa col Bologna c’è stata ed è stata chiusa, non definitivamente perché non sappiamo cosa può succedere. Il presidente ha detto no e a me va bene così, punto e basta. Sono tranquillo e sereno, sto benissimo a Palermo, altrimenti le prestazioni sarebbero altre”.

     

Sorrentino sbotta e si lascia andare ad una lunga riflessione:  "Questa conferenza stampa non è fatta apposta ma bisogna chiarire alcune cose. Leggerne di cotte e di crude, alla mia età, mi snerva un po’. Sono buono e caro ma quando si chiude l’arena divento pericoloso. Ci tenevo a precisare pochi punti, perché credo sia più giusto dare spazio alla squadra e a quello che stiamo facendo. Punto primo, e non voglio più tornarci né leggerne da pseudo siti di mercato: non ho mai chiesto di andar via e lo voglio sottolineare a caratteri cubitali. Punto secondo: non mettete in mezzo la mia famiglia. Ho letto che la mia compagna vive a Bergamo, in realtà sta a Palermo. A Torino ho le mie figlie e se mi muoverò lo farò per loro, che sia domani mattina, che sia tra un anno o tra tre anni. Non sono io che mi metto sul mercato, altrimenti cercherei il Real Madrid, il Manchester United o il Barcellona. Se in ogni mercato si parla di Sorrentino è per le prestazioni. Non è che sono come la frutta o la verdura, se ci sono richieste è perché le cose vanno in un certo modo”. E ancora: “Altro punto importante: a dicembre ho avuto una chiacchierata col direttore Cardinaletti e ho accettato una nuova rimodulazione del contratto. L’anno scorso sono stato il primo, quest’anno il quarto-quinto. Il dottor Cardinaletti mi ha detto che in caso di offerte ne avremmo parlato tranquillamente perché ho un anno e mezzo di contratto, trentasei anni e un portiere forte alle spalle con dieci anni di meno. È normale che la società pensi a determinate cose, quello che ho ribadito è che non faccio la chioccia a nessuno perché sono competitivo. Non ho mai fatto questioni di soldi o categorie, quando mi chiederanno di fare la chioccia in serie A allora andrò in B, in Lega Pro o nei Dilettanti. Il calcio va giocato. Non è carino, infine, quello che ho letto sabato da un sito che è stato diffidato dal mio agente. A ventiquattr’ore dalla partita col Cagliari, è spuntato un virgolettato nel quale era scritto che non vedevo l’ora di giocare nel Cagliari. Meno male che abbiamo vinto 5-0, altrimenti si sarebbe scatenato un putiferio. Ringrazio il presidente per le belle parole, però ora basta”.

Il futuro però si chiama Ujkani: "Considerando che qualche mese fa mi è stato detto che Samir è il futuro della società, e io sono convinto che dandogli spazio diventerà più forte di me, a me non va di fare la chioccia. Il campionato? Io non posso sapere cosa può succedere in un mese e mezzo, incontriamo Fiorentina, Roma e Inter. Se, toccando ferro, abbiamo già una salvezza tranquilla, cosa può fare la società? Hai un portiere di 36 anni in scadenza e uno di 27-28 che ha rinnovato, cosa si fa? Se sei nella terra di nessuno cosa fai? La mia volontà è di restare, sto bene qui, ma se mi mettete a rischio… Se arriva qualche richiesta decide la società, se dice no va benissimo. Non è che oggi ho buttato giù la porta in viale del Fante. Sentire dire certe cose al presidente, dopo che sei mesi fa dovevo fare la chioccia, per me è una goduria. Non voglio passare per fenomeno ma il gioco del calcio è fatto per essere protagonisti".

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