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Alla ricerca dei tesori sommersi: la Soprintendenza del mare compie 10 anni

Dalle acque della Sicilia fino a quelle del Giappone, ma con una proiezione soprattutto nel Mediterraneo, alla ricerca di tesori sommersi. E' un bilancio di grande interesse culturale e scientifico quello che la Soprintendenza del mare della Regione siciliana presenta per celebrare i suoi primi dieci anni di vita.

PALERMO. Dalle acque della Sicilia fino a quelle del Giappone, ma con una proiezione soprattutto nel Mediterraneo, alla ricerca di tesori sommersi. E' un bilancio di grande interesse culturale e scientifico quello che la Soprintendenza del mare della Regione siciliana presenta per celebrare i suoi primi dieci anni di vita. "Dieci anni sono pochi - dice il sovrintendente Sebastiano Tusa - per una istituzione pubblica, ma sembrano molti di più se guardiamo alla grande mole di lavoro svolto per la tutela, la ricerca e la valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo". Un quadro preciso delle ricerche, delle scoperte e degli eventi in Sicilia, in Libia, in Turchia, in Tunisia e in Giappone sarà proposto con una pubblicazione di cui Tusa annuncia l'uscita imminente. "La mia soddisfazione - aggiunge - è enorme per avere contribuito a dare un volto positivo alla Sicilia grazie a una istituzione rinomata in tutto il mondo. Ma anche per aver salvato un patrimonio immenso che giace nei mari e che ha contribuito a scrivere la storia della Sicilia". Numerosi i reperti recuperati al largo delle Egadi, nel Mediterraneo, nelle acque delle Eolie. La Soprintendenza è nata nel 2004 e si avvale dell'opera di un gruppo specializzato nella ricerca archeologica sottomarina.

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