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Condannato a 21 anni per omicidio dello zio, arrestato un uomo di Bagheria

Il caso suscitò interesse, perchè la vittima, prima di morire, indicò ai poliziotti la persona che gli aveva sparato. Ne seguì una battaglia legale che si è conclusa con la sentenza della Cassazione

BAGHERIA. La polizia di Bagheria ha arrestato Gargano Domenico, bagherese, classe 1976,   condannato in via definitiva a 21 anni, 2 mesi e 18 giorni di reclusione, per   l’omicidio dello zio.  La drammatica vicenda, sotto il profilo mediatico, oltrepassò i confini   dell’“omicidio di provincia” e suscitò ampio interesse.  Ciò su cui prestarono attenzione le cronache fu la circostanza che la vittima,   giunta in ospedale gravemente ferita a colpi d’arma da fuoco, fosse stata in   grado di indicare ai poliziotti il suo assalitore, scrivendone le lettere iniziali del   cognome ed indicandone la fotografia.  Dopo il cruciale riconoscimento il ferito entrò in coma e, dopo qualche giorno   morì.

Ne nacque una battaglia legale tra le parti processuali in causa conclusasi,   lo scorso 17 dicembre, con la sentenza della Cassazione che ha ritenuto   attendibile, perché frutto di uno stato di sufficiente lucidità, l’atto di accusa   della vittima nei confronti del parente. Gargano, dopo diverse verifiche ai domicili dichiarati, è stato rintracciato  dai poliziotti del Commissariato di Bagheria, presso la casa paterna e   tradotto presso una casa circondariale palermitana.

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