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Randagismo, aumentano gli avvelenamenti di cani e gatti in Sicilia

A Palermo l'ottava circoscrizione lancia l'allarme dopo il ritrovamento di carcasse di animali uccisi e tracce di veleno

PALERMO. Boom di avvelenamenti di cani e gatti randagi nelle città siciliane. A Palermo l'ottava circoscrizione lancia l'allarme dopo il ritrovamento di carcasse di animali uccisi e tracce di veleno. E' intervenuta anche la polizia ed è in arrivo una mozione della circoscrizione per intensificare i controlli.

Anche davanti alla chiesa di San Francesco di Paola sono state trovate delle polpette con degli stuzzicanti usate come trappole per i randagi. A Ditelo a Rgs, il comando della polizia municipale ha spiegato che: “In caso di segnalazioni di animali morti per avvelenamento interveniamo sul posto per rimuovere le carcasse ma per segnalazioni di tentativi di avvelenamento, in  mancanza di un regolamento che disciplini questi casi e in mancanza di una prova che attesti chi è stato ad agire, non possiamo far altro che liberare il luogo e prendere nota dell’accaduto. Ma nel caso di tentativi di avvelenamenti continui in una zona in particolare, i cittadini possono fare un esposto al comune e chiedere che venga aperta un’indagine che verrà svolta dal gruppo dei cinofili”.

Sempre a Palermo il canile è al collasso e il dirigente di Igiene del Comune, Maurizio Pedicone ha spiegato che si sta completando l'iter per avviare i trasferimenti degli animali in altre strutture dell'Isola entro la fine dell'anno.

A Caltanissetta ci sono state cinquemila petizioni online per chiedere al Comune di intervenire per fermare i sempre più numerosi casi di avvelenamenti. Il sindaco Giovanni Ruvolo in trasmissione si è impegnato a potenziare i controlli della polizia municipale.

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