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Gli stati d’animo prendono forma: quando l’arte diventa una terapia

Dal linguaggio dei segni alla danza, passando per la pittura e la musica: questi i principali strumenti. Nata dalla psicologia, la tecnica con immagini e disegni aiuta il paziente ad elaborare le emozioni

PALERMO. Dal linguaggio dei segni a quello del corpo, dal disegno alla pittura fino alla danza. Quando le parole non bastano più, ecco arrivare in nostro aiuto quegli strumenti che ci permettono di comunicare ciò che spesso non riusciamo ad esprimere verbalmente. Tra questi, un'importante tecnica nata in tempi relativamente recenti è quella che prende il nome di «Arteterapia»: una vera e propria disciplina che permette di esternare il proprio mondo interiore attraverso l'utilizzo di materiali artistici.

Si tratta di una forma di psicoterapia che affonda le sue radici nell'arte e nella psicoanalisi offrendo a tutti la possibilità di liberare la propria immaginazione alla ricerca del benessere psicofisico. «Attraverso essa è possibile dare forma a stati d'animo e sensazioni difficilmente esprimibili con le parole», spiega Ylenia Iannizzotto, psicologa clinica e arteterapeuta, fondatrice insieme a Manuela Ligotti dello studio «Arteterapia Palermo». Dotato di due sedi in via Messina Marine e in via Eugenio l'Emiro, lo studio si occupa di sostegno psicologico e di interventi di psicoterapia.

«L'utilizzo istintivo dei materiali artistici e dei disegni consente di effettuare un'esperienza che coinvolge la dimensione sensoriale permettendo di portare alla luce e riattivare le proprie risorse interne», aggiunge la dottoressa. Ma in che modo un impulso spontaneo che porta ad esprimere se stessi in forma artistica può diventare una modalità terapeutica con una sua specifica metodologia? Il percorso che ha portato l'arteterapia ad essere riconosciuta come forma di psicoterapia è stato lungo e complesso. «Sia in Inghilterra che negli Usa la tecnica arriva negli ospedali psichiatrici tra gli anni '40 e '50 del Novecento - continua Iannizzotto -. Ma, nonostante furono osservati immediatamente gli effetti benefici che il disegno e l'immaginazione avevano sui pazienti, bisognerà aspettare fino al 1997 per inserire l'arteterapia nell'ambito delle professioni alleate alla medicina».

Oggi, le tecniche artistiche di cui si compone la disciplina vengono applicate in diversi campi: dalla prevenzione alla riabilitazione fino agli scopi terapeutici e di inserimento sociale. Ma la specificità dell'intervento di arteterapia consiste nel «fare uso delle immagini e dell'immaginario per facilitare il paziente nell'espressione ed elaborazione del suo mondo interiore, all'interno del rapporto terapeutico - spiega Ligotti -. Il metodo di lavoro dunque è simbolico e il ruolo dell'arteterapeuta è fondamentale. Egli, infatti, ha il compito di facilitare, attraverso l'uso di materiali artistici e in un ambiente protetto, l'espressione, la riflessione, il cambiamento e la crescita personale».

Per conoscere la disciplina, lo studio palermitano organizza anche dei workshop di orientamento. Grande successo ha avuto il primo «Incontro con l'arteterapia», che si è tenuto lo scorso 15 novembre, con l'obiettivo di apprendere conoscenze teorico-pratiche sulle tecniche che stanno alla base della disciplina. Una giornata a cui hanno partecipato studenti e professionisti appartenenti a diversi ambiti delle relazioni d'aiuto. È già in programma la nuova edizione del workshop che si terrà il 31 gennaio 2015.

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