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Movida selvaggia, residenti in rivolta nel centro storico di Palermo

Dalla Vucciria alla Kalsa, proteste per il degrado legato ai locali notturni. Fermo il regolamento

PALERMO. Musica assordante dalle 21 alle 6, schiamazzi, rifiuti, androni di palazzi trasformati in vespasiani e odori nauseabondi. Così finiscono e iniziano le giornate di chi abita nel centro storico, nelle zone della movida. Dall’Albergheria, alla Kalsa passando dalla Loggia fino ad arrivare al Capo: la vita notturna «selvaggia» non risparmia nessuno dei quartieri della parte antica della città.

Ma l’esasperazione dei residenti ha oltrepassato i limiti. Tanto che proprio lo scorso sabato, gli abitanti del quartiere Loggia hanno pensato di scendere per strada e appiccare il fuoco in un vicolo, che si trova all’interno dello storico mercato della Vucciria. Per fortuna l’incendio è stato fermato in tempo dal presidente della prima circoscrizione, Paola Miceli, che ieri mattina a Ditelo a Rgs, ha raccontato: «Capisco l’esasperazione, conosco le persone che abitano alla Vucciria, ma stiamo toccando il fondo. Dobbiamo decidere cosa fare di questo centro storico. Infatti, quando parliamo di economia, dobbiamo tenere conto anche del panettiere, del salumaio, del calzolaio che campa di lavoro mattutino nel centro storico. Ma se c’è un esodo continuo, se si scappa sempre dalla parte antica della città, evidentemente si mette in ginocchio un’intera economia. Il fatto che ci siano i locali notturni, a noi residenti fa anche piacere, poiché è una forma di vitalità - continua Paola Miceli -. Ma è arrivato il momento di trovare un equilibrio».

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