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Emis Killa assalito dalle fans a Palermo, in 500 in fila per lui alla Mondadori - Le immagini

PALERMO. Non c'è stato nemmeno tempo per parlare del libro e raccontare l'attraversamento doloroso sgranato tra le pagine di 'Bus 323', il primo libro scritto dal rapper milanese Emis Killa.

Sono quasi 500 le ragazzine, e anche qualche ragazzo, in fila già dalle prime ore del mattino davanti l’ingresso della Mondadori di via Ruggiero Settimo a Palermo, con il suo libro in mano e quel pass che gli ha permesso di incontrare il proprio idolo. In tantissimi, così che le due ore e mezza bastano appena per firmare gli autografi, scambiare un sorriso, e poi avanti un altro. Nessuna foto concessa, così stabilisce la casa discografica e non solo per Palermo, e l’accesso all’ultimo piano della Mondadori è solo per chi ha acquistato il libro e ricevuto il pass. Emis sorride a tutti i ragazzi, non è affettato e ha il volto di chi sembra non avere dimenticato da dove viene. Non c’è tempo per qualche frase o per raccontare direttamente quel racconto amaro che si si snoda nelle 216 pagine edite da Rizzoli.

È il racconto di un'adolescenza fatta di un padre con disturbi della personalità che entra ed esce dagli ospedali e una madre su cui grava il peso della famiglia, e che la rende stanca e arrabbiata. Sono fermo immagini della periferia milanese, fra centri sociali e cavalcavia di cemento, «dalle basi pompate dall’autoradio in un parchetto di Desio al palco dell’Alcatraz a Milano, dal fare mattina aspettando la prima corsa della metro ai dischi di platino».

Un’adolescenza non come tante, nonostante quel lieto fine che oggi il venticinquenne milanese sta vivendo, che sembra così difficile credere che tutti quei giovani in lacrime mentre in fila aspettano il proprio turno per l’autografo, possano dire di con così tanta convinzione e trasporto che per loro Emis Killa è un modello, un artista che dà voce ai loro tormenti e con cui si identificano. Forse non tutti, eppure molti di quei dodicenni o quindicenni erano lì con i propri genitori (all’apparenza non così cattivi e devastati), con abiti griffati, e stile ‘hip hop’, con libro o cd alla mano che forse il loro tanto amato Emis, alla loro età, non avrebbe potuto permettersi.

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