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Pestaggio in un bar a Palermo, il titolare: "Qui non si può vivere"

Filippo Guardì Caracausi, 48 anni, è stato picchiato selvaggiamente da due rumeni. Feriti anche due dipendenti

PALERMO. Steso su un letto d'ospedale, con un occhio nero e gonfio come un melone, la testa bendata e letteralmente spaccata in più parti, il collo immobilizzato. Non ha la forza di stare in piedi, ma la trova quando deve parlare: “Quello che mi è successo è assurdo, non si può vivere così nella nostra zona. Avevo solo chiesto di non entrare nel mio bar con la sigaretta accessa, e ora mi trovo qui in ospedale”. Filippo Guardì Caracausi, 48 anni, è circondato dai suoi cari, nella sua stanza del reparto di neurochirurgia del Civico. Domenica pomeriggio è stato massacrato a colpi di spranga e di cacciaviti da due rumeni dentro il suo bar, il “New Bus”, all'angolo tra via Paolo Balsamo e via Di Gregorio, a due passi dalla stazione. Pestato in pieno giorno, di domenica pomeriggio.

Un raid punitivo che ha visto coinvolti anche altri due dipendenti del bar: Salvatore Di Gaetano, 21 anni, è stato dimesso con un braccio fratturato, mentre più grave è la situazione clinica di Daniele Pirrotta, 32 anni, che dovrà essere operato ad un occhio nel reparto maxillo facciale del Civico. “Vogliamo giustizia, vogliamo che questi delinquenti siano assicurati alla giustizia, vogliamo l'Italia libera da questi malviventi, non ce la facciamo più”, grida la madre di Guardì Caracausi, che accarezza e abbraccia il figlio.

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