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Due artigiani palermitani in Terra Santa per «salvare» una basilica

Da tre anni Calogero Zuppardo e Piero Accardi sono in giro tra Israele e Palestina. «Suggestivo lavorare a Gerusalemme»

PALERMO. Due maestri artigiani in Terra Santa. Due delle eccellenze palermitane nell’arte del vetro e dell’argento in Israele e in Palestina per salvare dal degrado preziose opere d’arte dell’Ottocento e del Novecento.

Sul monte Tabor, poco lontano da Nazareth, per completare il delicato restauro di due vetrate della basilica della Trasfigurazione. Poi a Gerico, sul Mar Morto, in territorio palestinese, per riportare ad antico splendore una delle vetrate dell’abside nella chiesa del Buon Pastore. E ancora, a Gerusalemme per creare la nuova vetrata della biblioteca della Custodia di Terra Santa, l’Ordine dei frati minori presenti in tutto il Medio Oriente sin dai tempi del pellegrinaggio di San Francesco d’Assisi, nel 1200.

Tre anni di viaggi e di sapiente lavoro artigiano, quelli di Calogero Zuppardo e Piero Accardi, maestro del vetro il primo, argentiere il secondo. Artisti di lunga esperienza e tradizione, appena rientrati dall’ultima trasferta in quelle terre straziate da decenni di conflitti. Una permanenza di poche settimane per completare gli interventi «senza paura, ma con tanta emozione - racconta Calogero Zuppardo, architetto e titolare dell’Opificio delle arti, che ha ricevuto l’incarico dai francescani della Custodia di Terra Santa -. La tensione si avverte, ma è suggestivo lavorare a Gerusalemme, un luogo da dove si può diffondere la pace o la guerra in tutto il mondo». «Un’esperienza che segna - gli fa eco Piero Accardi -. Una straordinaria occasione per un cattolico lavorare in un luogo santo e contraddittorio come Israele, dove tutte le pietre parlano dell’antico e nuovo Testamento e i soldati sono armati fino ai denti».

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