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Lagalla: «L’ateneo di Palermo ha speso metà dei soldi»

Il rettore risponde a Crocetta e denuncia «le insussistenti responsabilità che vengono strumentalmente attribuite al sistema universitario»

PALERMO. Definisce Crocetta «un presidente che non ha dimestichezza con il mondo della ricerca». Sostiene che le sue affermazioni sui ritardi dell’Università nella spesa dei fondi europei sono dettate da «un moto compulsivo teso ad attribuire colpe e pagelle». Assolve i burocrati regionali e ritiene che «il malfunzionamento della Regione è legato alla mancanza di una strategia complessiva e di una effettiva capacità di direzione politica». E ancora, parla del governo come del «solito teatrino alla ricerca di posizioni fine a se stesse e come soggetto incapace di trasformare la spesa improduttiva in produttiva». È un fiume in piena il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla: «Sono estraneo alle vicende della politica, ma ho il dovere di denunciare le insussistenti responsabilità che vengono strumentalmente attribuite al sistema universitario».

Rettore, qualche dato concreto sull'attività di spesa dei fondi comunitari.

«Il problema dei ritardi nella spesa dei fondi europei non riguarda l’Università, se non molto marginalmente. Crocetta ha annunciato come un successo il fatto che, in due anni, l’utilizzo dei fondi da parte della Regione sia passato dal 17 al 48 per cento e attribuisce alle Università responsabilità ben maggiori di quelle che potrebbero teoricamente avere, dal momento che incidono sul totale dei fondi strutturali regionali in una percentuale non superiore al 2-3 per cento».

Quindi a che punto è l'Università nella spesa dei fondi Ue?

«Gli Atenei hanno impegnato più del doppio del traguardo che il presidente vanta per il governo. Qualche esempio: l’Università di Palermo per i progetti banditi nel 2011 e finanziati al 50 per cento solo tra il 2013 e il 2014 ha impegnato il 55 per cento, talvolta in assenza del decreto di finanziamento ed esponendosi a un’anticipazione superiore al trasferimento regionale. Per quanto riguarda, invece, i bandi usciti nel 2011 e le cui risorse sono arrivate nel 2012, abbiamo impegnato quasi tutto il budget a disposizione, con risultati che sfiorano il 93 per cento del totale, riuscendone a spendere tra il 72 e l’89 per cento. Sono risultati più che soddisfacenti, che ancora una volta mettono in evidenza un difetto di conoscenza del presidente».

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