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Cantieri navali di Palermo,
parte la ristrutturazione

Al via i lavori nel bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate, che permetterà di aprire lo stabilimento alle navi offshore. L’opera è bloccata dall’82

PALERMO. Partono i lavori di ristrutturazione del bacino di carenaggio di 150 mila tonnellate dello stabilimento Fincantieri. L’avvio degli interventi era atteso da almeno due anni. Mancava solo l’ultima autorizzazione per gli scarichi fognari dei servizi igienici destinati al personale impegnato nei lavori. E proprio nei giorni scorsi il documento è arrivato, e con esso anche il via libera per l’apertura del cantiere da parte della società specializzata «Trevi spa» di Cesena, che ha vinto la gara d’appalto dell’Autorità portuale.

Si tratta del primo step di lavori, che si concluderà a gennaio del 2016, quantificato in poco oltre 15 milioni di euro - parte dei 26 milioni di fondi statali - che riguarda il consolidamento e la messa in sicurezza statica preliminare per lo svuotamento del bacino. Ma anche le successive indagini e verifiche propedeutiche al progetto generale, e quindi svuotamento della vasca e bonifica del fondale dai sedimenti altamente inquinanti. Per completare l’opera, infatti, serviranno almeno altri 60 milioni, che dovrebbero arrivare dall’impegno sottoscritto sul contratto di programma tra Stato e Regione.

Il ripristino del bacino, o almeno di quel che rimane, rappresenta un importante passo avanti per lo sviluppo del cantiere navale. I lavori di costruzione di uno dei bacini più grandi del Sud Italia furono interrotti nell’82, quando l’infrastruttura era affidata alla società privata «Bacini» costituita per legge, poi fallita. Da circa quattro anni è in capo all’Autorità portuale, che ha il compito di definirla. Una volta ultimato, il bacino di 150 mila tonnellate sarà utilizzato per la lavorazione delle navi offshore, un segmento di mercato in crescita che Fincantieri ha deciso di affidare allo stabilimento palermitano.

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