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Avvelenato da funghi, inchiesta della procura di Palermo

Calabrese morto all’Ismett. Per i familiari potrebbero esserci responsabilità di un ospedale cosentino

PALERMO. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in relazione alla morte di Dino Falco, 43 anni, uno dei calabresi trasferiti d’urgenza domenica all’Ismett dall’ospedale di Corigliano Calabro, nel Cosentino, dopo aver mangiato dei funghi velenosi. I medici palermitani hanno fatto di tutto per salvare l’uomo - una romena di 23 anni, ricoverata assieme a lui, è stata già sottoposta a trapianto di fegato e resta in condizioni gravissime - ma si ipotizza che possano esserci stati ritardi nella struttura sanitaria calabrese. La moglie della vittima ha presentato un esposto ai magistrati palermitani, visto che il decesso è avvenuto in città, ed è stata disposta l’autopsia proprio per accertare le cause della morte di Falco.

La vicenda risale alla settimana scorsa, quando Falco, assieme alla collaboratrice domestica e ai suoi genitori, avevano pranzato insieme. Tra le pietanze anche dei funghi, scambiati per prataioli ed invece risultati velenosissimi. Dopo poco, tutti si sono sentiti male. Per i due anziani, le cui condizioni erano meno gravi, è stato sufficiente il ricovero nell’ospedale di Corigliano Calabro per curare l’intossicazione, mentre per Falco e la ragazza è stato disposto il trasferimento all’Ismett. Nonostante i tentativi di salvare entrambi, sottoponendoli a trapianto di fegato, Falco non ce l’ha fatta. La moglie ha presentato una denuncia e la Procura ora indaga per capire se l’uomo sia stato curato tempestivamente e correttamente.

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