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Emergenza rifiuti nel Palermitano, protestano i lavoratori

Dipendenti senza stipendio da 2 mesi. Strade piene di immondizia nelle zone di Isola delle Femmine, Carini, Capaci, Borgetto, Trappeto e Partinico

PALERMO. «Non ci sono le condizioni tecniche, igienico sanitarie e psicofisiche per riprendere l’attività». Sono le motivazioni alla base della protesta dei 13 dipendenti dell’Ato rifiuti Palermo 1, iniziata lunedì scorso e destinata a proseguire, almeno fino a quando non riceveranno risposte concrete ad alcune richieste, compreso lo stipendio arretrato di due mesi. Si rischia, dunque, una nuova crisi igienico-sanitaria. E non solo a Isola delle Femmine: anche a Borgetto sale il malcontento tra i lavoratori. Questa mattina i netturbini saranno ricevuti dal commissario straordinario del Comune di Isola delle Femmine.

«Esporremo i nostri problemi – dice Andrea Castellese, rappresentante Rsu – che sono stati verbalizzati anche nella riunione di lunedì scorso nella sede della società d’ambito, alla presenza del commissario straordinario Lombardo. Non lamentiamo solo il ritardo nel pagamento dello stipendio ma anche tutte le problematiche legate alla sicurezza del personale e ai luoghi di lavoro, in particolare: la fatiscenza e la mancata pulizia dei mezzi, la mancanza di pulizia negli autoparchi, la mancanza dei dispositivi di sicurezza». Le organizzazioni sindacali di categoria, dopo l’incontro di lunedì scorso, hanno manifestato la volontà di proclamare una giornata di sciopero. Intanto, la spazzatura comincia ad accumularsi nei centri urbani e nelle periferie dei dodici paesi della «Servizi comunali integrati» Spa in liquidazione. L’attività svolta dal personale che continua a lavorare serve a poco visto che i mezzi a nolo sono stati ridotti a causa dei debiti della società.

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