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Crolli nel centro storico, incontro Agueci-Orlando

Al vaglio la firma di un accordo. L’obiettivo è scongiurare nuove tragedie con l’arrivo del maltempo

PALERMO. L’obiettivo è scongiurare nuovi crolli e mettere in sicurezza o - nei casi estremi - abbattere i circa 1.300 edifici pericolanti e a rischio censiti dal Comune. E la Procura, che sul tema lavora ormai da tempo ed ha anche iscritto nel registro degli indagati 1.264 persone, vuole accelerare.

Così, ieri pomeriggio, il sindaco Leoluca Orlando ha incontrato il procuratore reggente Leonardo Agueci. Per alcune ore i due si sono confrontati sulla questione e ci sarebbe ora al vaglio la sigla di un protocollo d’intesa per tentare di risolvere definitivamente il problema che, in città, è già stato causa di diverse morti e dell’apertura di diversi fascicoli per omicidio colposo. Ma sono state numerose negli anni anche le tragedie sfiorate, come è successo per esempio e solo per citare un caso, a febbraio scorso nel cuore della Vucciria, quando un edificio già in pessime condizioni è crollato in una zona solitamente molto frequentata, ma che in quel momento era fortunatamente deserta.

La questione è complessa. Sono circa 1.300 gli edifici a rischio di crollo e di questi ben 228 sono addirittura pericolanti. Le 1.264 persone indagate (si tratta di privati, ma anche di funzionari del Comune, dell’Iacp, nonché rappresentanti della Curia) sono proprietarie invece di 106 edifici nel centro storico, tutti a rischio e già finiti sotto sequestro. Molti degli immobili sono però abitati e per consentire i lavori di ristrutturazione (o nei casi peggiori, la demolizione) bisogna prima capire dove e come sistemare queste famiglie. In una città che già soffre cronicamente di emergenza abitativa, non è ipotizzabile di lasciare senza tetto altre persone. Ed è proprio questo aspetto che finora ha bloccato lavori ed interventi. Ma è un punto che la Procura impone di superare ed anche in tempi brevi. Da qui l’incontro di ieri pomeriggio tra Orlando ed Agueci e l’ipotesi di un protocollo d’intesa per cercare di superare l’impasse.

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