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Addio Gesip, verso la chiusura definitiva: senza un posto oltre duecento operai

Dei 1.555 dipendenti, circa seicento andranno in pensione anticipata o riceveranno assegni di accompagnamento. Resta incerto il destino di tutti gli altri

PALERMO. Una bomba a orologeria. I rubinetti della cassa integrazione in deroga verranno chiusi alla fine dell’anno e al momento non ci sono prospettive su un possibile rinnovo. Manca, inoltre, chiarezza sulle possibili mansioni che gli operai dovranno svolgere in caso di mobilità verso altre aziende. Lo stato attuale della Gesip è questo.

I sindacati sono pronti a dare battaglia e con questo scenario, se la situazione non si dovesse sbloccare entro poco tempo, non è difficile immaginare che la protesta dei 1.555 dipendenti rimasti dopo i primi esodi possa scoppiare presto. E tutto questo a discapito della città. Il Comune, che ha messo in piedi una cabina di regia, lavora da mesi alla soluzione di mobilità orizzontale degli operai verso le ex municipalizzate. Di questi 1.555 lavoratori, si sa che per circa 600 si profila l’ipotesi di assegni di accompagnamento e prepensionamento.

Per i restanti 950 l’idea del Comune è quella di sistemarli nelle altre aziende. «Il sindaco Orlando ha più volte annunciato che i dipendenti dell’ex Gesip saranno ricollocati nelle società partecipate del Comune. Ma, in vista dell’imminente scadenza sull’accorpamento delle società partecipate, come sarà possibile effettuare quest’operazione?», si chiede il consigliere di Forza Italia, Angelo Figuccia. Una risposta esaustiva da parte del Comune ancora non arriva. Vengono fuori, però, i primi numeri di una possibile distribuzione del personale verso le altre società, grazie allo sforzo della terza Commissione consiliare che ha convocato i presidenti delle partecipate per capire le loro intenzioni.

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